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Gol, assist e pali: Chiesa riparte dalla Nazionale. Pezzella, Badelj & co.: tocca ai senatori risollevare la Viola

Chiesa

Dopo le prove opache con la Fiorentina, Federico ritrova sorriso (e gol) con l’Italia. Viola, serve reazione d’orgoglio. Soprattutto dei più esperti.

Quel sorriso liberatorio, sommerso dall’affetto dei compagni in maglia azzurra, fa capire quanto sia importante il gol trovato da Federico Chiesa con la maglia dell’Italia. Il primo centro con la Nazionale maggiore (dopo i 5 con l’Under 21), nel giorno in cui ha eguagliato le 17 presenze del padre Enrico (che però ha segnato 7 reti). Una grande soddisfazione e una carica speciale per il 25 viola, al termine di una prestazione molto positiva che aveva aperto con il perfetto assist per il primo gol di Immobile. Nel mezzo anche la bella giocata che ha portato al gol di Orsolini, e pure due pali che avevano strozzato in gola l’urlo di gioia.

SORRISO. Ma oltre al gol e ai due assist, è la prestazione di Chiesa a far sorridere l’ambiente viola. Certo, l’Armenia vista a Palermo era avversario abbordabile, ma anche a livello fisico l’esterno viola ha mostrato miglior brillantezza rispetto alle ultime uscite. E allora, dopo qualche critica ricevuta in maglia viola, Federico può sfruttare proprio l’entusiasmo ritrovato in Nazionale per tornare carico a Firenze. Dove ritroverà, a suo fianco in attacco, Franck Ribery. Quel partner che aveva lasciato al 75′ di Fiorentina-Lazio, in un match in cui il francese (prima di essere sostituito e di ‘perdere la testa’ a fine partita) aveva servito l’assist proprio per il momentaneo pareggio del classe ’97.

RIPARTIRE. Un giocatore, Ribery, che senz’altro toglierà anche qualche pressione dalle spalle di Chiesa. ‘Becchettato’ nelle ultime gare anche dai tifosi, per alcune prove piuttosto negative. Lui che dovrebbe essere uno dei trascinatori di questa Fiorentina, e che invece spesso si è incaponito in individualismi poco proficui, anche per una condizione fisica non al top. Facile dunque capire come il ritorno del francese, unito al ritrovato entusiasmo in azzurro di Federico, non possa far altro che bene a tutta la Fiorentina.

ESPERIENZA. Anche perché, nell’analisi della sconfitta di Cagliari ma anche degli approcci sbagliati contro Parma e Sassuolo, tra le principali problematiche ci sono state proprio le difficoltà a livello mentale. Mancanze di esperienza in alcuni casi, di personalità in altri. Aspetti di cui Ribery è leader. Ma non solo, perché oltre al francese sono chiamati a dare qualcosa in più anche gli altri ‘senatori’ del gruppo viola. A partire da Pezzella, capitano reduce da due impegni con la Nazionale argentina. Fino a Badelj, vice-capitano che dovrà essere anche guida tecnica, senza Castrovilli e Pulgar, dopo un avvio di stagione piuttosto complicato. Ma anche Caceres e, dovesse giocare, Boateng dovranno fare da trascinatori nel momento difficile. Guidare i più giovani e tirar fuori la Fiorentina dal momento complicato.

CONFRONTO. Perché la batosta di Cagliari ha lasciato qualche strascico nell’ambiente. E Verona diventa davvero una prova importante, per valutare la reazione del gruppo che, dopo gli applausi di settembre, ha iniziato a scricchiolare. Tra mercoledì e giovedì Pradè e Barone terranno a rapporto Montella e il gruppo al centro sportivo, al rientro di tutti i Nazionali: nessuno ha gradito l’atteggiamento collettivo in Sardegna, al Bentegodi ci dovrà essere una risposta ben precisa. A partire dai ‘senatori’. Da chi, con l’esperienza, deve guidare una squadra giovane verso la risalita.

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