“Ripartiremo da Pezzella, Vitor Hugo, Milenkovic e Biraghi ma ci manca il portiere. Benassi e Veretout sono due punti fermi. Davanti oltre a Chiesa e Simeone cercheremo un attaccante esterno”. Parole di Pantaleo Corvino, che ha così elencato gli otto punti fermi della Fiorentina 2018-19. Gli otto giocatori attorno ai quali si costruirà la squadra che, secondo le parole di Andrea Della Valle, andrà all’assalto di un posto per l’Europa League. Mettiamoli dunque sotto la lente d’ingrandimento, per analizzare quali siano le certezze assolute e chi invece lascia ancora qualche dubbio.
Partiamo dalla difesa, l’unica zona teoricamente già coperta negli undici titolari, eccezion fatta per il portiere. Le buone notizie arrivano dalla coppia di centrali, che in vista della prossima stagione paiono essere una delle certezze più consolidate. Pezzella si è dimostrato sin da subito un difensore di grande affidabilità. Sebbene nel finale di stagione abbia mostrato qualche indecisione, nel complesso il suo rendimento nell’arco del campionato è stato ottimo. Più complicato il cammino di Vitor Hugo, partito con evidenti difficoltà derivanti dal salto dal calcio sudamericano a quello italiano. I progressi del brasiliano durante la seconda parte di stagione, però, sono stati sotto gli occhi di tutti, cancellando lo scetticismo che aleggiava intorno a lui e conquistandosi la fiducia di tutto l’ambiente.
Sugli esterni, la situazione è meno certa. Anche Biraghi ha subito un processo di crescita evidente (“il più cresciuto”, secondo Pioli), mostrando col tempo maggior accortezza in fase difensiva e risultando decisivo in attacco con 5 assist vincenti ed un gol. In questa Fiorentina può starci benissimo, ma di certo Cristiano non si è trasformato in un campione. Per salire di livello, forse, Corvino potrebbe pensare ad un sostituto ben più consistente di un Maxi Olivera desaparecido, che possa quantomeno competere con Biraghi quando l’italiano vivrà inevitabili momenti di calo durante la stagione.
Sulle qualità di Milenkovic c’è poco da dire: dopo il necessario inserimento in sordina, a causa della giovane età (è un classe 1997) e della provenienza da un campionato minore come quello serbo, Nikola si è dimostrato uno degli acquisti più azzeccati della scorsa campagna acquisti. I dubbi derivano dalla posizione in campo che dovrebbe occupare nella Fiorentina che verrà: Pioli infatti vorrebbe spostarlo definitivamente sulla catena di destra, come terzino di un 4-3-3. Un ruolo che Milenkovic ha già ricoperto diverse volte in stagione, mostrando pregi e difetti. Se la fase difensiva non dovrebbe procurargli grosse difficoltà, salvo contro avversari brevilinei, è la fase di spinta che lascia qualche perplessità. Soprattutto se la sua riserva è un altro terzino più bravo a difendere che ad attaccare come Laurini.
A centrocampo, Veretout è la colonna portante del reparto. Poco da dire sul francese: la sua stagione si è rivelata largamente oltre le aspettative (salvo la “macchia” dell’espulsione col Cagliari). Il classe ’93 si è dimostrato un grande centrocampista box-to-box, abile sia nell’interdizione che negli inserimenti in area, senza dimenticare l’ottimo tiro da fuori. Il tabellino dice 10 gol stagionali e due assist: davvero tanta roba per un centrocampista. Senza dubbio non ci si può lamentare nemmeno dello score realizzativo di Benassi, grazie a 5 reti e 3 assist. Tuttavia, l’ex capitano del Torino deve ancora dimostrare di valere a pieno l’importante cifra investita su di lui dalla Fiorentina in estate (10 milioni più bonus). Troppi gli alti e bassi in stagione. Sebbene sia un ottimo “equilibratore”, da Marco è lecito aspettarsi qualcosa di più.
Passando all’attacco, Federico Chiesa è la stella più luminosa dell’intera rosa. I suoi strappi e la sua grinta sono stati fondamentali nel cammino della Fiorentina 2017-18. Vero: deve migliorare nelle scelte (a volte è davvero troppo egoista). Altrettanto vero: vista la grande mole di tiri verso la porta effettuati avrebbe dovuto segnare di più. Tuttavia, l’impressione è che Federico sia davvero in rampa di lancio, pronto ad esplodere definitivamente. I viola non si possono lamentare neanche della propria punta centrale: Giovanni Simeone, infatti, ha battuto il suo precedente record di marcature in Serie A (14, contro le 12 al Genoa), chiudendo in crescendo una stagione nella quale non sono comunque mancate le critiche. Tuttavia, la giovane età (è un classe 1995) ed il talento, ancora in parte sopito, fanno ben sperare guardando al futuro del Cholito. Magari non diventerà mai una punta da valanghe di gol, ma il suo stile di gioco a tutto campo in prospettiva potrà risultare davvero prezioso.
Infine, confidiamo che qualche ragazzo della Primavera in un futuro prossimo possa entrare nelle rotazioni di Pioli e conquistarsi un ruolo importante nella prossima Fiorentina. I ragazzi di Bigica ieri hanno sconfitto i pari età dell‘Atalanta (partiti per favoriti) nelle semifinali scudetto, conquistando per il secondo anno consecutivo la finale. Magari i risultati non conteranno come per la prima squadra, ma due finali scudetto e una finale al Torneo di Viareggio nel giro di 365 giorni non possono che far ben sperare. In futuro, dal settore giovanile gigliato si potrà pescare molto bene.
Di
Marco Zanini