
‘Gli Apostoli del gol’, titola il Corriere Fiorentino. Un tempo era chiamata «la cooperativa del gol» e la Fiorentina di Montella in panchina, Jovetic, Borja Valero e Ljajic in campo era un punto di riferimento per tutti gli amanti del bel gioco. Nel 2015, per esempio, furono ben 21 i giocatori viola andati a segno in serie A. E un po’ per scelta e soprattutto per necessità anche Stefano Pioli vorrebbe ricalcare le orme di quella Fiorentina. Per scelta perché mandare in rete più giocatori, significa anche aumentare le armi offensive e l’imprevedibilità della squadra. Per necessità, invece, perché dopo 26 giornate anche l’allenatore viola ha capito che poco potrà contare su un bomber vero e proprio e su attaccanti con un grande senso del gol.
Nella classifica marcatori italiana, infatti, per trovare il primo nome di un calciatore della Fiorentina si deve arrivare alla posizione numero 19, dove Simeone con sette gol si inserisce tra Perisic (7) e il rossonero Cutrone (6). Ecco che distribuire i gol in tutta la rosa può e deve diventare una risorsa necessaria per portare a casa punti. Un po’ dalla difesa, un po’ dal centrocampo e poco di più dall’attacco. I gol viola arrivano da tutte le parti. I marcatori in campionato sono ben dodici, tanti se si considera il numero dei marcatori diversi nelle altre squadre di serie A (solo in 5 hanno fatto meglio) e lo score dell’ultima annata, quando a fine maggio in casa gigliata si contarono 15 marcatori diversi (Europa League compresa). Il 62% dei 35 gol arriva da giocatori offensivi, che di mestiere sono (o almeno dovrebbero essere) abituati a farlo anche se oggi nessuno ha toccato la doppia cifra. Kalinic l’anno scorso a questo punto della stagione era a quota 12, Ilicic due anni fa era proprio a dieci. Giusto per fare dei paragoni con recenti attaccanti del passato.
Fortuna per Pioli che spesso a mettere una pezza alle lacune dell’attacco siano stati altri. Cristiano Biraghi l’ultimo in ordine di tempo ad iscriversi ai marcatori stagionali. Un difensore che si aggiunge ad Astori e Pezzella. Gol pesanti che però sembrano destinati a rimanere casi isolati. Un po’ per sfortuna e un po’ per quell’imprecisione che accompagna i centrali di difesa quando si avvicinano all’area avversaria. Segnali positivi anche dal centrocampo, accusato in passato (l’anno scorso sette gol in totale da Vecino e compagni) di dare poco contributo in zona gol. Adesso i tre titolari più Sanchez hanno già segnato nove reti (Benassi e Veretout 3, Badelj 2). Manca all’appello ancora Riccardo Saponara. Per ritrovare una stagione a secco di marcature del trequartista a questo punto dell’anno si deve risalire fino al 2013-2014, anno dell’esperienza al Milan. In attesa di avere un nuovo viola in gol (Eysseric, Saponara e Falcinelli i maggiori indiziati).

Di
Redazione LaViola.it