Rassegna Stampa

Gli abbracci, la maglietta e le lacrime di Beppe. Il feeling con il gruppo e l’addio

Published on

Ancora una settimana da passare insieme alla sua squadra e ai giocatori che non hanno mai mancato di dimostrargli stima e affetto. Quello tra Beppe Iachini e i calciatori viola è un rapporto che si è fatto mese dopo mese sempre più stretto, ed è proprio nella ritrovata unità di squadra che vanno trovati i maggiori meriti del tecnico dopo il suo ritorno a Firenze. Così scrive il Corriere Fiorentino.

LA MAGLIETTA. E così tra i primi a ringraziare l’allenatore della salvezza raggiunta sono stati proprio loro, i giocatori che dopo i festeggiamenti per il suo compleanno, in coincidenza della vittoria sulla Lazio, sabato gli avevano regalato una maglietta firmata da tutti con la scritta «Grazie Beppe». «Le parole sono importanti ma a volte i gesti contano di più — racconta il tecnico a fine partita — quando squadra e dirigenza mi hanno dato quella maglietta c’è stato un applauso che non dimenticherò mai. Mi ha commosso. Quando sono tornato c’era grande preoccupazione e il sollievo di questi giorni conferma quanti timori ci fossero nella squadra. Per questo siamo stati bravi a riprenderci e trovare la salvezza con tre giornate di anticipo».

LE PAROLE DI BIRAGHI. Lo stesso Biraghi, finito fuori dal gruppo dei titolari durante la gestione Prandelli, nonostante la sconfitta (e un po’ di nervosismo di troppo durante il match con Gattuso) è il primo a ringraziare il proprio tecnico: «È stato mandato via troppo presto, non avevamo avuto abbastanza tempo per lavorare insieme, poi quando è tornato la situazione era drammatica, avevamo perso fiducia, autostima, tutto. C’era un fattore mentale ancora più importante delle nostre prestazioni in campo, in questo il mister è stato bravo a ricompattarci facendoci lavorare e restituendoci serenità. La salvezza è merito suo, gliene saremo grati per tutta la vita».

ADDIO. Logico che venga da chiedersi il perché di un addio che forse il presidente Commisso avrebbe ulteriormente rimandato, Iachini però non ha cambiato idea e preferisce tornare sulla sfida con il Napoli del suo probabile successore: «Sì, il presidente mi aveva fatto capire che la conferma poteva essere una possibilità, ma gli ho risposto che c’è un tempo per arrivare e uno per andarsene. La Fiorentina non è una squadra come le altre per me, per il rapporto con la città e per quanto tempo ho indossato quella maglia, partecipazione e dispendio emotivo sono stati molto alti».

PASSAGGIO DI CONSEGNE? E non deve essere stato facile né per lui né per i giocatori viola giocare (e perdere) l’ultima partita al Franchi proprio contro l’allenatore indicato a prendere il suo posto la prossima stagione. Un passaggio di consegne ideale che, alla luce di quanto mostrato nel dopo gara dai giocatori non sarà indolore.

13 Comments

Popular Posts

Exit mobile version