Connect with us

Editoriali

Giusto tutelare Chiesa, ma affermare che la Fiorentina non sia “terra di conquista” fa sorridere

Le notizie di mercato stanno avvilendo ancor più un ambiente non certo galvanizzato da queste prime settimane della nuova stagione viola. L’ultima news vede coinvolto Matias Vecino in direzione Milano, sponda nerazzurra. La volontà dell’Inter è di pagare la sua clausola rescissoria di 24 milioni oppure di inserire qualche contropartita gradita ai gigliati, rendendo probabile l’addio di uno dei pochi “big” rimasti a disposizione di mister Pioli. Il tecnico viola, tra l’altro, aveva individuato nell’uruguaiano uno dei “pilastri” sui quali costruire la sua Fiorentina. Della rosa che si conosceva, insomma, resterà poco o nulla. L’unico giocatore blindato con un comunicato dalla società prende il nome di Federico Chiesa.

Una notizia che sicuramente fa tirare un sospiro di sollievo ai tifosi viola, ma che in verità risulta alquanto scontata. Impossibile per la Fiorentina pensare di privarsi di uno dei pochi giocatori simbolo rimasti a Firenze: se partisse anche Federico Chiesa la società viola si ritroverebbe investita da una contestazione ben più feroce di quella subita sino ad oggi. In secondo luogo, ad oggi solo quattro titolari della scorsa stagione sono sicuri di vestire la maglia viola anche durante la prossima: Olivera (anche se è difficile considerarlo a pieno un titolare), Astori, Sanchez e appunto Chiesa. Anche nel caso in cui arrivino tanti milioni dalle cessioni dei big, per Corvino sarà molto difficile ricostruire quasi da zero l’ossatura della squadra.

È proprio facendo la conta di cessioni e giocatori con la valigia in mano che emerge l’ambiguità del comunicato del club gigliato. Giustissimo tutelare Federico Chiesa e toglierlo dal mercato prima che le pressioni su di lui si facciano troppo opprimenti. Ma la frase “Questa società non è terra di conquista” agli occhi dei tifosi assume i contorni di una battuta non troppo divertente. Anche se Kalinic dovesse restare (per carenza di offerte adeguate), la situazione in casa viola non è delle più rosee. Borja e Ilicic ceduti, Bernardeschi e Vecino vicinissimi alla partenza. E tanti altri calciatori “bocciati” dalla dirigenza sono stati lasciati partire (Tello, Gonzalo, Salcedo, il giovane Scalera) o restano in attesa di altra destinazione (Tatarusanu, Badelj). Insomma, sembra proprio che il campo di battaglia viola sia stato sbaragliato.

Fino ad oggi, rispetto alle uscite annunciate, poco o nulla è arrivato dal mercato in entrata. Perlopiù giovani scommesse a prezzi contenutissimi, eccezion fatta per gli investimenti Hugo e Milenkovic. Troppo poco per giustificare agli occhi dei tifosi una smobilitazione di massa. La società ha chiesto a più riprese di avere pazienza e di aspettare ancora qualche settimana prima di giudicare.

Ragionamento in parte giusto: ferma restando la già citata difficoltà nel rivoluzionare una squadra partendo da così pochi punti fermi, a Corvino deve essere concesso del tempo per vendere a prezzi vantaggiosi per la Fiorentina e acquistare giocatori promettenti senza scialacquare il denaro incassato. La situazione attuale, tuttavia, rischia di rendere poco proficuo questo ritiro di Moena. Ritiro nel quale Pioli ha lavorato maggiormente con giovani e calciatori in procinto di essere ceduti che con coloro che comporranno la prossima Fiorentina.

336 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

336 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Editoriali

336
0
Lascia un commento!x