Editoriali

Giusto ripartire con dialogo e programmazione (condivisa), non solo dal ‘rispetto’ del contratto. Italiano garanzia dell’ambizione della Fiorentina

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Italiano e la Fiorentina andranno avanti assieme. Molte decisioni saranno condivise. C’è voglia di crescere ancora

La Fiorentina ripartirà con Italiano, da Italiano, su Italiano. Per quanto ogni corrente di pensiero sia meritevole di rispetto, la prosecuzione del rapporto lavorativo tra la società viola e il suo allenatore pare essere la scelta più corretta. E’ vero che ha perso due finali, che se non verrà squalificata la Juventus non avrebbe centrato neppure l’Europa via Serie A, ma non va dimenticata una lunga lista di aspetti: 1) Il punto di partenza. Italiano aveva preso una Fiorentina che si era salvata in extremis e con gli innesti dei soli Odriozola, Gonzalez e Torreira l’ha portata in Europa al primo anno. Il tutto venendo privato di Vlahovic a metà stagione (allora capocannoniere della Serie A); 2) La valorizzazione della rosa. Gran parte dei calciatori con cui ha ottenuto l’Europa al primo anno era quella che aveva lottato per salvarsi, con giocatori rigenerati dal punto di vista tecnico ed economico; 3) Nell’anno in cui ha sostenuto per la prima volta il triplice impegno è arrivato in fondo a due coppe, con due punte decisamente rivedibili e una rosa che forse ha fatto anche più del previsto e delle sue potenzialità; 4) Le due finali le ha perse? Sì. Ma con un altro allenatore questa Fiorentina ci sarebbe arrivata a giocarsele?

DIALOGO. A prescindere da come la si pensi, la società viola ha propenso per la via della continuità. E lo ha fatto cercando il dialogo. In fondo in fondo, la questione poteva essere bypassata dall’esistenza di un contratto, ma avrebbe avuto poco senso visto quanto nel calcio di oggi le motivazioni e l’unità di intenti facciano la differenza. Meglio, sempre, parlarsi, trovare intese e obiettivi che siano in sintonia.

CRESCERE. Nelle idee espresse dalla società c’è la chiara intenzione di provare a crescere ancora. Italiano, in tal senso, è una garanzia. Da quando è partito il suo percorso di allenatore ha sempre fatto uno step in avanti. Dalla D alla C, dalla C alla B, dalla B alla A, fino alla salvezza in A, al raggiungimento dell’Europa da tecnico viola e raggiungendo due finali quest’anno. L’intenzione è di fare ancora meglio nella prossima stagione. Lo step successivo sarebbe vincere un trofeo o entrare in Europa League.

CONDIVISIONE. Come accaduto anche nel recente passato, più e più volte Barone ha ripetuto sul concetto di ‘assieme’. Le scelte saranno condivise, come fu l’anno scorso quella di lasciar andare Torreira per rivalorizzare Amrabat. Sulla carta c’è più di un’idea, poi toccherà alla squadra mercato metterle in pratica. Le esigenze sono piuttosto chiare, partendo da chi prenderà il posto di Amrabat in mediana e un attaccante che faccia la differenza, vera. Per il modo di giocare di questa Fiorentina è troppo importante risolvere il problema del gol. Se fai così fatica a segnare come hanno fatto Cabral e Jovic, nonostante gli oltre 30 gol segnati in tutte le competizioni, e ti esponi a rischi in difesa, troppe volte finisci per pagare. La filosofia di gioco resterà questa, così come l’identità. Dovranno cambiare alcuni interpreti, sia in fase offensiva che in quella di costruzione/interdizione. Anche un difensore dovrà arrivare, forte, che prenda il posto di un Igor che sembra in partenza dopo un’annata da incubo.

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