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Girone di Conference insidioso, Como e Napoli sulla strada in Coppa Italia. E Martinelli quando gioca?
Il girone di Conference sarà tosto per la Fiorentina. Anche in Coppa Italia avversari subito non banali. Martinelli potrebbe trovare poco spazio
Tornando con la mente indietro a giovedì scorso, molti avranno pensato: se Martinelli non gioca oggi, dopo una vittoria per 0-3 ottenuta all’andata in trasferta, in una gara in cui sulla carta non dovrebbe esserci troppo di che soffrire, quando? E invece Pioli ha preferito affidarsi nuovamente a David De Gea, com’era già successo all’andata in Slovacchia. Nonostante Martinelli sia stato insignito dallo stesso Pioli dei gradi di vice-De Gea, fin qui il portierino classe 2006 della Fiorentina non ha ancora trovato spazio. La prassi (teorica) vorrebbe che chi fa il vice giochi in coppa, sia Italia che Conference, soprattutto nelle prime fasi. Nelle scelte di Pioli col Polissya, però, ha prevalso la prudenza. In virtù dell’importanza e della delicatezza che racchiudeva il playoff europeo ci stava e ci sta.
CAMMINI TOSTI. Di certo c’era la speranza di affrontare un girone soft, così da poter fare scelte a cuor più leggero. Ma l’urna di Montecarlo non è stata particolarmente benevola coi viola: Mainz in trasferta (dove ci ha vinto la scorsa settimana il Colonia dopo oltre un anno di imbattibilità interna), Rapid, Losanna, Sigma Olomouc, Dynamo Kyiv e Aek. Il girone di Conference, dunque, sarà pieno di insidie per i viola. Il cammino in Coppa Italia, inoltre, rischia di mettere subito la Fiorentina dinanzi ad una possibile outsider per la vittoria del torneo come il Como, col Napoli sulla strada nell’eventuale turno successivo. Da qui la domanda delle domande: Martinelli troverà spazio?
SPAZIO. Il debutto tra i grandi avvenne ormai tre stagioni fa, nell’ultima gara di Serie A che la Fiorentina giocò a Bergamo con l’Atalanta dopo il ko di Atene (gara che venne rimandata per il malore fatale a Barone). Poi c’è stata la gara col Lask l’anno scorso nel girone di Conference. Dopo aver passato una stagione intera in panchina allenandosi con un ‘mostro sacro’ come De Gea e avendo Terracciano davanti nelle gerarchie, rischia di ritrovarsi a dover fare altrettanto anche quest’anno. Allenarsi coi campioni aiuta a crescere, non c’è dubbio. A livello tecnico, almeno. A livello caratteriale un po’ meno, per quello serve giocare. Che Martinelli sia forte a livello tecnico non sembrano esserci dubbi, altrimenti non debutti in prima squadra a 17 anni. Sull’aspetto mentale e caratteriale è tutto da scoprire. E il rischio, con i cammini tosti che attendono la Fiorentina sia in Coppa Italia che in Conference, è che di spazio per giocare (eventualmente sbagliare e crescere) ce ne sia poco anche quest’anno.
A meno che non si decida di puntarci forte, accettando i rischi della gioventù e, magari, limitando la turnazione degli altri nelle partite più complicate del girone stesso. Dargli spazio, se ci sarà fiducia e in caso difendere la scelta, evitando la disastrosa gestione di Terracciano pre e post Panathinaikos dello scorso anno. Il tutto, ovviamente, toccando il toccabile sulla buona salute di De Gea, straordinario anche a Torino.