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Girone d’andata a 32 punti, l’ultimo a riuscirci fu… Sousa. Ritmo giusto per l’Europa

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Addirittura 11 punti in più rispetto agli ultimi due campionati: la proiezione di 64 punti a fine campionato ha garantito un posto in Europa negli ultimi 10 anni

Dieci vittorie, due pareggi e sette sconfitte. La Fiorentina chiude il girone di andata con 32 punti, al 6° posto insieme alla Roma, a -2 dalla Juve quinta e a +1 sulla Lazio ottava. Numeri che riportano quindi i viola in piena zona Europa al giro di boa: una crescita inimmaginabile fino a qualche mese fa, viste le tante difficoltà della Fiorentina negli ultimi anni.

+11 SUGLI ULTIMI DUE ANNI. Era dal 2015/2016, infatti, che la Fiorentina non faceva almeno 32 punti dopo il girone di andata. In quell’anno con Paulo Sousa, in cui i viola sfiorarono il titolo di campioni d’inverno, i punti dopo 19 giornate furono addirittura 38. Ma alla fine la Fiorentina chiuse a 64 punti, ovvero la proiezione a fine campionato con il trend ottenuto fin qui dalla squadra di Italiano. Un rendimento che fa segnare addirittura un +11 sia sullo scorso anno, sia sul 2019/2020, quando i viola raccolsero solo 21 punti nei gironi di andata. Nei due anni con Pioli, invece, i punti al giro di boa furono 26 e 27. Il secondo anno di Sousa invece i viola fecero 30 punti.

MONTELLA E PRANDELLI. Insomma, sei anni dopo la Fiorentina ha ‘girato’ con un trend da zona Europa. Montella chiuse il suo primo ciclo con 30 punti nel girone di andata, mentre ne fece 35 e 37 nei suoi primi due anni. Prandelli ne fece addirittura 40 nel 2005/2006, 34 i due anni seguenti, 32 nel 2008/2009 e 30 nel 2009/2010. Ma c’è da ricordare come quella Fiorentina vivesse anche, parallelamente, stagioni esaltanti in campo europeo.

DA EUROPA. Campo europeo che vorrebbe raggiungere anche la Viola di Italiano. Ormai la parola Europa viene sdoganata ampiamente da tutti i componenti del gruppo e anche dalla società. Come detto, la proiezione di 32 punti su tutto il campionato porta a 64 punti. Una quota che lo scorso anno avrebbe significato qualificazione in Conference League (si qualificò la Roma con 62 punti), così come ha significato Europa in tutti gli ultimi 10 campionati di Serie A (nel 2014/2015 la Fiorentina arrivò addirittura , ma in Europa League, con 64 punti, mentre nel 2011/2012 l’Udinese 3° con gli stessi punti). Solo matematica, chiaro, perché poi ogni partita va giocata e non è mai facile ripetersi, anche perché storicamente nel girone di ritorno le difficoltà aumentano e i punti diventano sempre più pesanti. Ma questa Fiorentina, ancora in crescita e con (almeno) un Ikoné in più da mettere nel motore (magari anche una punta aggiuntiva non guasterebbe), ha senz’altro i margini per stupire ancora. Il bilancio fin qui è decisamente positivo. E nessuno ha voglia di fermarsi.

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