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Giraldi a VI.IT: “Fiorentina e West Ham simili. La finale con l’Inter è un piccolo vantaggio per i viola”
Intervista all’ex ds del Nottingham Forest in vista della finale di Conference League contro il West Ham
Il 7 giugno a Praga la Fiorentina si giocherà la seconda finale stagionale dopo quella persa contro l’Inter in Coppa Italia. I viola di Italiano affronteranno il West Ham. Per conoscere meglio gli Hammers e per avvicinarci all’ultimo atto della Conference League, LaViola.it ha contattato Filippo Giraldi, un fiorentino doc che negli ultimi 11 anni ha lavorato nel Regno Unito, prima al Watford e fino a qualche settimana fa al Nottingham Forest:
Come vede questa confronto tra Fiorentina e West Ham?
“Non vedo un favorito, anzi la vedo come una gara molto equilibrata: per motivi diversi possono vincere entrambe. La Fiorentina ha un’organizzazione di gioco più marcata, su cui si può far forza, mentre il West Ham a livello generale ha più individualità per risolvere la gara in una giocata e potrebbe essere avvantaggiato sulle palle inattive: in una finale questo può essere un fattore. La Fiorentina però arriva con entusiasmo e anche dall’esperienza di una finale persa ti lascia qualcosa: può essere un piccolissimo aiuto”.
A quali individualità si riferisce?
“Su tutti ci metto Paquetà, ma anche Fornals e Benharama hanno nelle corde la giocata per decidere una partita. Lo stesso Lanzini è il giocatore che gioca meno di tutti ed è uno che ha dei colpi. Lo stesso vale per gli attaccanti, Bowen e Ings, ma anche Antonio che ha una certa età, ma in una partita secca può essere pericoloso per la sua capacità di attaccare gli spazi. Ings è l’unico finalizzatore vero e non credo che partirà titolare, mentre Antonio lo è diventato col tempo. Non c’è la stella da 30 gol nel West Ham, ma è una partita non un campionato. In mediana ci sono Soucek e Rice che sono molto abili nel gioco aereo e possono essere un valore per queste situazioni”.
Quale può essere la chiave per superare gli Hammers: ci sono delle carenze nella squadra allenata da Moyes?
“Il West Ham non ha una linea difensiva di altissimo livello, sia nell’aspetto difensivo che nell’impostazione di gioco: se vengono pressati in maniera importante nella prima uscita possono andare in difficoltà. La Fiorentina dovrà essere brava a gestire meglio i momenti della gara rispetto a quanto fatto contro l’Inter: quella è stata un’ottima partita dei viola, ma ci sono stati dei momenti in cui la squadra doveva respirare e gestire, quando invece ha continuato ad andare alla stessa velocità per poi restare scoperta su alccune ripartenze. Il West Ham ha meno qualità dell’Inter, ma devono stare comunque attenti”.
Nico Gonzalez può essere l’uomo decisivo nella Fiorentina?
“Gonzalez è un giocatore molto forte che può risolvere la partita, così come Paquetà e Bowen, ma non ci saranno eccellenze mondiali negli attaccanti in campo a Praga. A me della Fiorentina piace molto Bonaventura che è molto bravo a muoversi tra le linee. In generale sono 2 squadre che si somigliano anche a centrocampo: Soucek – Rice e Amrabat – Mandragora sono 2 coppie di centrocampisti con un valore alto. Sui giocatori offensivi, la Fiorentina deve essere brava a trovare l’altro esterno d’attacco insieme a Gonzalez che possa determinare: lì c’è un po’ una mancanza per quanto visto finora”.
Tra Cabral e Jovic chi sceglierebbe?
“Jovic se messo nelle condizioni giuste può essere determinante: ogni giocatore vive di momenti e il serbo anche contro l’Inter, più vicino ad una punta di peso , si è reso molto pericoloso e si è mosso bene. Quella forse è la situazione in cui si è mosso meglio”.
Nei suoi trascorsi da dirigente ha mai avuto contatti con la Fiorentina per qualche trattativa?
“Con Pradè siamo amici, ma al Nottingham non ci sono stati contatti con la Fiorentina. Quando ero al Watford c’erano stati per qualche giocatore, che non è un segreto, come Deulofeu, ma si trattava più di pour parler che di trattative”.
Sul suo futuro invece ci sono novità?
“Ci sono diverse situazioni aperte…credo che sarà più facile per me restare in Inghilterra, e non è che la cosa mi dispiaccia”.
E tra una settimana ci sarà a Praga?
“Può darsi, ma non ho ancora deciso”.