In occasione dei suoi 40 anni in Serie A, Giovanni Galli ha raccontato a Lady Radio tutti i retroscena del suo esordio con la maglia viola il 23 ottobre 1977, con il mister Mazzone. La Fiorentina giocava contro la Juventus e Galli, appena diciannovenne, entrò al posto di Carmignani, sul 3-1. Finì con un 5-1, ma iniziò qualcosa di molto più importante.
“Bisogna andare indietro di qualche mese. Io nell’estate del 1977 ero già stato in prestito alla Cremonese, in serie b, per farmi un anno da titolare in serie b e poi eventualmente tornare. Successe che il Napoli fece un’offerta per Mazzolini e Bertelli in cambio di Orlandini e Carmignani, e Mazzone disse: “Si si, diamo pure via Mazzolini tanto io punto su questo ragazzo”, perché Mazzone venne a vedermi diverse volte nella Nazionale Under 21. Tra l’altro ero sotto quota, avevo solo 18 anni ed ero con Rossi, con Pecci, gente del ’54, ’55 mentre io ero del ’58. E quindi il mister disse: “Si si, fate pure il cambio, io tengo questo ragazzo”.
Andammo in ritiro sapendo che io avevo tutto da imparare e la stagione era difficile, anche se eravamo arrivati terzi, eravamo in coppa Uefa, la partita con lo Schalke era finita 0-0 ma ce l’hanno data persa 0-3 a tavolino. Dopo quello 0-3 dovevo giocare il ritorno ma la squadra non andava bene all’epoca, c’erano state diverse sconfitte e allora per non buttarmi in mezzo ai leoni non mi fece giocare. Poi ci fu la partita a Torino. Alla fine del primo tempo stavamo perdendo 3-1 e non si giocava bene, allora lui colse la palla al balzo e mi disse: “Ragazzo spogliati perché ora tocca a te”. Io non aspettavo altro, in due secondi ero pronto e mentre tutti andavano verso spogliatoio io andavo verso la porta per giocare.
Finita la partita fui di nuovo messo in panchina per altre 2 o 3 partite – se non sbaglio contro Vicenza e Milan, tutte e due perse – poi dovevamo andare a Bologna. Era il derby della disperazione, non avevamo mai vinto fino a quel momento ma comunque quella volta vincemmo in trasferta 1-0, poi a Bergamo contro l’Atalanta finì 0-0. Insomma due partite senza subire gol e così da quel momento il mister mi dette la maglia da titolare che portai, nonostante le difficoltà della stagione, fino in fondo e poi per altre 259 volte“.
Di
Redazione LaViola.it