Per l’ex attaccante viola il colombiano è in grado di far impazzire la tifoseria viola. E sarà molto utile anche al Cholito, che per lui non è un centravanti
Lunga e interessante intervista del Qs-La Nazione all’ex attaccante della Fiorentina Alberto Gilardino. Molti i temi trattati: dalla squadra viola di oggi a Luis Muriel, fino al suo futuro da allenatore. Su Simeone l’ex viola ha le idee chiare: non è una prima punta ma l’arrivo del colombiano gli sarà molto di aiuto.
«Eh, mi cercate ora dopo i due gol di Muriel…». Alberto Gilardino scherza al telefono, ha appena cambiato nickname (da «bomber» a «mister») e comincia a riattraversare il calcio dalla parte di chi decide la formazione. Gila fa un nuovo mestiere dopo aver giocato l’ultima stagione in B con lo Spezia: ora è il vice allenatore del Rezzato, provincia di Brescia, Serie D.
Terza posizione in classifica, il mister si chiama Luca Prina e aveva allenato Gila tanti anni fa, nei Giovanissimi della Biellese. Alberto vive a Brescia, ma quando può segue la Fiorentina e non gli è certamente sfuggito quello che ha fatto Muriel contro la Samp. «Se uno si presenta così a Firenze fa impazzire tutti, lo capisco… So che cosa vuol dire, perché ho indossato quella maglia. Brividi veri, gioia pura. Comunque di fronte a due reti del genere ci si può esaltare, lo ammetto».
Meglio la prima o la seconda?
«Segnare il primo gol, passare da lì voglio dire, era difficilissimo. Solo Muriel ha visto quella scorciatoia. Top».
La seconda rete è stata quella che ha fatto saltare in piedi lo stadio.
«Ci credo. Tecnica, forza, velocità, freddezza dopo 50 metri di corsa. Repertorio super e in sequenza, roba da brividi. Un’azione da campione vero, per questo dico che Fiorentina può aver trovato il giocatore che sa tirare fuori il meglio anche dai tifosi. Corvino e i Della Valle sono stati bravi ad anticipare i tempi con Muriel, il mercato di gennaio non è mai facile».
E Simeone?
«So che la sua stagione è stata un po’ complicata, i momenti difficili arrivano per tutti gli attaccanti. Io comunque ho un’idea sul suo ruolo…».
Visto che ora fa l’allenatore, sentiamo.
«Secondo me Simeone non è una prima punta».
Più esterno o seconda punta?
«Secondo me l’arrivo di Muriel gli porterà grandi vantaggi, il Cholito ha bisogno di avere un altro attaccante con cui dialogare, scambiare la palla, costruire situazioni di strappo negli spazi stretti. Comunque bravo Pioli a rischiare subito contro la Samp un trio con Chiesa, Simeone e Muriel. Questo significa saper trovare le posizioni giuste, ma non avevo dubbi perché so quanto sia preparato Pioli».
Gila, cinquantadue reti in maglia viola. Quella a Liverpool nel 2009 fu storica.
«Ci tengo tanto, per me resterà memorabile. Ma penso anche al pareggio segnato contro la Juve, 1-1 su spizzicata di Pazzini… E a quella bella girata di sinistro contro il Genoa, 1-0, oppure alla doppietta in Champions a Lione… Insomma, penso a tante cose quando c’è Firenze di mezzo, perché è il posto dove è stato più bello giocare a calcio».
Ha proprio deciso di smettere?
«Da tre mesi vedo il calcio dall’altra parte e questo ruolo mi piace, studio, imparo, mi aggiorno e mi impegno tanto. La serie D mi sembra una categoria giusta per cominciare, ma spero un giorno di salire… E magari di venire a lavorare per la Fiorentina. Il mio sogno, ma forse si era capito».
Di
Redazione LaViola.it