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Gil Dias, un raggio di luce nella tormenta di Milano

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Nonostante fosse sbarcato a Firenze meno di una settimana fa, Stefano Pioli non ha esitato a lanciarlo dal primo minuto nella prima sfida stagionale, di fronte alla nuova Inter di Spalletti e con una cornice come quella di San Siro con più di 50.000 spettatori, che probabilmente ha messo in ginocchio più di qualche suo compagno. Non il talento lusitano nato a Gafanha de Nazaré, località marittima che si affaccia sull’Oceano Atlantico dove sorge il Farol de Aveiro, il faro più alto del Portogallo, che ieri sera sembrava illuminare proprio il numero 28 viola.

Si è presentato con una veronica al primo pallone toccato, al suo esordio in Serie A, alla scala del calcio. Il classe ’96 Gil Bastiao Dias, ieri è sicuramente stato una delle note più liete della Fiorentina. Su di lui c’era molta curiosità da parte di molti, con il pericolo che si potesse inciampare in un nuovo caso Toledo. Arrivato dal Monaco in prestito biennale con diritto di riscatto fissato a 20 milioni, dopo una stagione positiva al Rio Ave nella Liga NOS, il massimo campionato portoghese, nella sconfitta maturata ieri sera ha mostrato personalità e buona tecnica in corsa, con 3 tunnel che hanno umiliato il suo diretto avversario, Nagatomo.

Non solo numeri e giocate fini a sé stesso però, sennò avrebbe potuto fare il giocoliere. Buona ed intelligente gestione della palla, cercando vie alternative all’uno contro uno, facendo ripartire l’azione da dietro quando la corsia di destra era intasata. Nonostante sia ancora presto per valutarlo, dopo una sola apparizione, ha dato segnali importanti, in vista di una stagione in cui sarà chiamato a crescere e migliorare, nonostante la concorrenza di Chiesa, Saponara, Hagi, Zekhnini ed Eysseric sulla trequarti.

Tra le note negative, si può notare una minima complicità nell’azione che ha portato al terzo gol di Perisic, dove sia lui che (soprattutto) Tomovic, i due più vicini al croato, hanno completamente ignorato l’esterno nerazzurro, guardando solo la sfera. Qualche carenza tattica e lacuna difensiva, che però sono normali per un giovane proveniente da un campionato straniero, diverso dal nostro. Dovrà lavorare inoltre sull’aspetto fisico, lo si è notato anche ieri sera dopo qualche contrasto perso, e soprattutto a non eclissarsi durante l’arco dell’incontro.

Dovrà cercare d’imporsi in questa stagione, mettendo la propria tecnica funambolica ed il proprio talento a servizio della compagine gigliata, provando a diventare in senso metaforico, l’ingrediente principale e non la ciliegina sulla torta, per convincere la dirigenza viola a provare a riscattarlo. Questo il suo compito da qui al termine della stagione, con l’aiuto di Pioli che dovrà essere bravo a non caricarlo di troppe responsabilità e a non bruciarlo. Domani intanto ne sapremo di più sul suo conto, quando verrà presentato ufficialmente nella sala stampa del Franchi.

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