Il centrocampista gigliato racconta il suo passato alla tv brasiliana.
In un’intervista rilasciata al portale brasiliano ESPN, il centrocampista della Roma in prestito alla Fiorentina, Gerson, racconta il suo passato. Queste le sue parole:
Infanzia– “Ho avuto un’infanzia molto complicata. Mio padre a volte ha preso in prestito denaro per portarmi ad allenarmi. Anche senza niente, mi ha dato tutto il supporto. Mia madre teneva unita la famiglia. C’è stato un tempo in cui mio padre ha dovuto lasciare il suo lavoro per accompagnarmi. Era troppo difficile. Mio padre mi diceva che vedeva il talento in me. Ha scommesso molto su di me e mi ha dato tutto per diventare un giocatore professionista. Ha camminato con me su e giù”.
Padre– “Devo molto a mio padre per quello che sono oggi. Grazie ai suoi sacrifici ho potuto realizzare il mio sogno. Abbiamo camminato a lungo fino alla fermata dell’autobus e abbiamo preso diverse stazioni. Sono grato di aver passato tutto questo”.
Flamengo- “Mi sono messo in mostra e sono stato invitato a un provino nella squadra di futsal del Flamengo. L’ho superato e sono riuscito a rimanere lì un anno. Dopo di che non riuscivamo a sostenere i costi e ho dovuto lasciare il Flamengo. Poco dopo il mio addio al Flamengo, il Fluminense mi è venuta a cercare aiutandomi anche economicamente e sono riuscito a legare la mia storia a quella del club per 11 anni”.
Sudamericano Sub-20 e nazionale– “Vestire la maglia della nazionale brasiliana è sempre un orgoglio per ogni giocatore. Essere tra i migliori giovani in un Paese con un numero elevato di grandi giocatori è sensazionale e gratificante. Sono stato in grado di maturare molto e farmi anche degli amici. Spero di essere convocato nella nazionale maggiore. Questa è l’obiettivo di questa stagione”.
Fluminense– “Sono arrivato in un momento in cui, grazie a Dio, ho avuto il sostegno e l’affetto di molti giocatori esperti come Fred, Gum, Diego Cavalieri, Conca e altri. Affetto e supporto di questi ragazzi e questo ha indubbiamente facilitato il mio adattamento nei professionisti. Ci sono stati molti momenti meravigliosi. Sono grato al Fluminense per tutto quello che mi ha dato. E’ stato il club che mi ha professionalizzato e, in un certo senso, mi ha plasmato come un uomo. Il Fluminense è stato il trampolino per essere oggi in Europa, per aver difeso la squadra brasiliana e per avere tutto ciò che ho. Ero molto felice e ho un grande affetto per tutti nel club “.
Ronaldinho– “E ‘stato un sogno diventato realtà giocare accanto a uno dei più grandi nel mondo del calcio e un grande idolo. E’ stato un periodo che mi ha fatto crescere. Ha sempre cercato di darmi consigli ogni giorni. Un volto fantastico che sarà segnato per sempre nella mia carriera. Aveva già vinto tutto e è arrivato con un’umiltà insolita. Mi ha insegnato molto e gli sono molto riconoscente”.
Fluminense– “Sono riuscito a fare una buona prima stagione e ho avuto alcune proposte, tra cui quelle della Roma. Quando un grande club europeo, come la Roma, è interessato a te non ci pensi due volte. Un grande club, con grandi giocatori e le migliori competizioni”.
Famiglia– “Tutto ciò mi ha plasmato come persona. Sono attaccato alla mia famiglia e il mio successo oggi, lo devo a loro. Nutro grande gratitudine per loro e per tutti quelli che mi hanno aiutato. Molti vedono solo ora che sono qui in Europa, ma è già molto difficile arrivare qui”.

Di
Redazione LaViola.it