Il brasiliano racconta i suoi primi mesi a Firenze e si proietta al futuro, tra la sfida alla Juve e la Nazionale brasiliana.
Queste altre parole di Gerson, al Corriere dello Sport – Stadio. Firenze: l’ha conquistata? «Sì. Ho trovato una città molto bella e, soprattutto, vivibile per il suo essere… concentrata. È tutto vicino, le distanze non sono mai abissali. Ho scelto di abitare vicino allo stadio e ci sto benissimo».
CHIESA. «Vi confesso una cosa. Io sono talmente amante del calcio da vedere tutte le partite possibili, anche quelle brasiliane. Quando l’anno scorso ho visto giocare Chiesa ho pensato: “Questo è davvero fortissimo”. Ora che ci gioco accanto dico che è tutto amplificato: è ancora più diabolico di quanto pensassi».
NAZIONALE BRASILIANA. «Vestire la maglia della propria Nazionale è qualcosa di importante per tutti i calciatori. Devo essere bravo io a sfruttare l’occasione che la dirigenza della Fiorentina mi ha concesso portandomi a giocare qui (è in prestito secco dalla Roma, ndr). Solo sorprendendo con il mio club potrò vedermi aprire le porte del Brasile. Per questo la mia attenzione è solo qui e adesso: attenta a scrivere il presente».
VOGLIA/OSSESSIONE DI VITTORIA. «Noi vogliamo vincere sempre, ora più che mai perché è arrivato il momento. Ma non siamo affatto condizionati da quello che è stato il nostro percorso fin qui. Certo, la classifica avrebbe potuto essere migliore, ma la nostra intelligenza dovrà essere tale da spingerci oltre. E poi niente, a oggi, è deciso».
GIOVENTU’. «Siamo giovani, è vero, ma non bambini di tre anni. Per questo sarà fondamentale usare la testa. E comunque, questa Fiorentina è piena di Nazionali che vanno in giro per il mondo a rappresentare il proprio Paese: l’esperienza non manca nemmeno a noi».
IDOLO. «Non ho dubbi e dico Robinho, giocatore di movimento capace di ricoprire diversi ruoli con la stessa efficacia. Ha dimostrato di essere un genio, potrei stare ore a guardare i suoi video. Ma non voglio dimenticare nemmeno Ronaldinho Gaucho (con cui ha condiviso lo spogliatoio con la Fluminense, ndr). Loro sono quelli delle giocate che ti lasciano lì, di sasso. Vorrei potergli… rubare diverse cose».
LA JUVE E CR7. «Intanto penserò che non sarò davanti alla playstation. Onestamente non avrei mai pensato di affrontarlo. Dovremo dare, tutti, qualcosa in più per costruire la nostra serata perfetta. Non servono pozioni particolari, basterà grande concentrazione perché il match è di quelli complicatissimi, ad alto coefficiente di difficoltà. Ma nel calcio l’impossibile non esiste».
Di
Redazione LaViola.it