
Per la seconda volta in questo campionato (o terza, se ci mettiamo i primi 28′ a settembre con il grifone) la Fiorentina viaggerà verso Genova. Per motivi diversi, la tappa di Marassi in questa stagione vuol dire molto per la squadra di Paulo Sousa. Se la sfida del 15 dicembre contro il Genoa era un’occasione ghiotta per recuperare punti sulle squadre in lotta per l’Europa, occasione malamente sprecata per stanchezza e stravaganze tattiche del portoghese; quella di domenica con la Sampdoria è una sfida che la Fiorentina non può sbagliare per non perdere ulteriore terreno, sperando in qualche passo falso delle squadre che la precedono.
Da quando è iniziata la striscia aperta di tre vittorie consecutive, i viola sono abituati a dover scendere in campo consapevoli che occorre uscire obbligatoriamente con i tre punti in tasca. Così sarà anche domenica contro i blucerchiati, in una sfida sulla carta ben più complessa degli ultimi tre incontri nei quali la Fiorentina ha ottenuto nove punti. Già, perché la Sampdoria sta molto bene. E lo ha dimostrato a San Siro contro l’Inter. Nonostante in teoria i genovesi non abbiano più nulla da chiedere a questo campionato, Giampaolo ci tiene a far bene fino all’ultima giornata.
Vista l’importanza della partita, crescono i timori di rivivere ciò che è successo l’ultima volta a Marassi. Ora che la Fiorentina con fatica si è riavvicinata a -4 dalla zona Europa League sarebbe un brutto colpo perdere nuovamente terreno. La situazione, tuttavia, è molto diversa: in quel momento la Fiorentina era decisamente affaticata dai continui tour de force ai quali il duo Serie A/Europa League ti sottopone. Per ovviare alla stanchezza del gruppo, Sousa sbagliò completamente formazione con esperimenti da dimenticare, quali Zarate prima punta e, soprattutto, Milic esterno alto.
Oggi la squadra viola è un lanciata verso un‘insperata rincorsa che può offrirle motivazioni bonus. Fisicamente gli uomini di Sousa stanno bene (di certo il non giocare più le coppe influisce), salvo qualche assenza pesante come Vecino e quasi certamente Bernardeschi. L’avversario, però, è di quelli da non sottovalutare. Serve una prestazione superiore alle prove offerte nelle ultime settimane per espugnare un campo storicamente complicato come Marassi.

Di
Marco Zanini