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Genoa e Viola, passo stanco verso la salvezza. Il punticino va bene a tutti

Scelte conservative da Ballardini e Iachini, le notizie migliori arrivano dagli altri campi. Lampi di Destro e Vlahovic, poi poche emozioni

Un passo stanco verso la salvezza. Genoa e Fiorentina si accontentano del punticino pasquale e soprattutto delle buone notizie che arrivano dagli altri campi. L’obiettivo minimo è sempre più vicino, ma non si può certo dire che ieri le due squadre abbiano mostrato un particolare desiderio di vincere. Così scrive La Gazzetta.

GENOA. Il Genoa è apparso un po’ scarico, probabilmente la grande accelerazione invernale che ha consentito di allontanarsi dalla zona retrocessione sta lasciando adesso qualche traccia nelle gambe e anche nella testa. Ieri i rossoblù hanno tirato solo una volta nello specchio della porta viola, al 13’ del primo tempo, quando Destro ha sbloccato la gara. Poi, basta. È vero che a pochi secondi dalla fine del recupero l’arbitro Maresca ha deciso di non sanzionare un’entrata veemente e rischiosa di Eysseric su Zappacosta in area: il giocatore di Iachini ha preso un po’ di tutto, palla e gamba, e abbiamo visto rigori assegnati per molto meno. Ma il giudizio sulla prestazione del Genoa non sarebbe cambiato nemmeno in caso di vittoria all’ultimo istante.

VIOLA. La Fiorentina, invece, sembra annoiata da se stessa e da una stagione deludente per i risultati e indecifrabile per quanto accade in campo. L’espulsione di Ribery al 6’ della ripresa è una buona fotografia della situazione: ovviamente il francese non voleva far male a Zappacosta, ma la sua entrata scomposta e violenta è stata la dimostrazione di scarsa attenzione e lucidità.

POCHE EMOZIONI. Insomma, il punticino andava bene a tutti ed è arrivato alla fine di una partita con pochissimi tiri e con scelte conservative da parte degli allenatori. Iachini, appena tornato sulla panchina viola, schiera un 3-5-1-1 di base che però si sviluppa spesso in tre linee da tre giocatori oltre all’unica punta: Caceres e Venuti si piazzano ai lati di Pulgar, mentre Bonaventura e Castrovilli si aggiungono a Ribery alle spalle di Vlahovic. La Fiorentina manda le due mezzali e il francese a ricevere palla per costruire e negli spazi che vengono così aperti si inseriscono Caceres e Venuti, che però hanno evidenti limiti in fase offensiva e non riescono a creare pericoli. Il Genoa, di conseguenza, avrebbe la possibilità di colpire trovando soluzioni interessanti proprio negli spazi vuoti sulla trequarti viola, ma Behrami interpreta il suo ruolo in fase esclusivamente difensiva e solo Zappacosta si inserisce con continuità. Quindi gran parte della manovra offensiva poggia sul movimento e sulle generosità delle punte.

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