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Genoa come i viola: Maran chiede orgoglio e appartenenza. Nuovo modulo a Firenze?

I rossoblu vengono da 4 sconfitte di fila e sono a -3 punti dalla Fiorentina. Il tecnico, per ora confermato, dovrebbe optare per il 4-4-2

Si concentra sul Genoa La Gazzetta dello Sport. Non resta molto tempo, a Pegli lo sanno tutti. Urge un cambio di rotta immediato, e la sfida di lunedì sera a Firenze contro i viola rappresenta — che piaccia oppure no, poco importa — un crocevia fondamentale della stagione rossoblù. Rolando Maran ha mantenuto il timone del suo gruppo, ma è ovvio che dopo quattro sconfitte di fila in campionato — il successo nel derby di coppa Italia non ha cancellato l’emergenza — tutti siano in bilico.

FUORI L’ORGOGLIO. E allora il tecnico ha messo in campo una ricetta articolata per uscire dalle secche di una classifica complicata. Punto primo: l’orgoglio. Perché questo gruppo, con individualità importanti, aveva ed ha tuttora i mezzi per rialzarsi. Tocca a loro dimostrarlo. Punto secondo: per trasmettere questo senso di appartenenza, che forse a qualcuno dei nuovi arrivati fatalmente manca (e l’assenza del contatto con la gente in questo senso non aiuta), tocca ai vecchi, come Criscito, Pandev, Sturaro e Perin (i primi tre erano presenti anche nella notte di Firenze del 26 maggio 2019: salvezza conquistata in extremis…) spiegare agli altri il concetto forse abusato di genoanità.

AI BOX. Le diciotto positività al Covid-19 — alla fine torniamo sempre lì, all’origine di tutti i mali del Grifone di oggi — hanno imposto di fatto di riprendere nelle settimane passate la preparazione quasi da zero per chi era rimasto fermo qui a lungo. E pure questi primi giorni di lavoro dopo il k.o. con il Parma sono serviti a Maran ed al suo staff per lezioni individuali mirate, appunto, alla riatletizzazione ottimale di quanti avevano pagato il lungo stop per il coronavirus. Soltanto dopo si penserà anche alla tattica, non prima però di avere dato un’occhiata in infermeria. Il problema accusato da Biraschi a Udine costerà uno stop del difensore (operato) di circa tre mesi, dunque ben oltre l’inizio del girone di ritorno. E pure Perin e Marchetti andranno rivalutati, al pari di Criscito, Cassata, Zappacosta e Melegoni, tutti fermi ai box.

SI CAMBIA? Maran potrebbe virare al Franchi sul 4-4-2, quest’anno mai utilizzato nell’undici iniziale. Molto probabile, invece, che la coppia d’attacco sia di nuovo quella formata da Scamacca (sono sue il 46 per cento delle reti rossoblù di quest’anno) e dall’uzbeko Shomurodov, il cui ambientamento prosegue velocemente.

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