Rassegna Stampa

GdS – Tutti i play di Pioli: da De Gea a Dzeko, passando per Pongracic e Fagioli

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La Fiorentina di Pioli punta alla qualità coi suoi registi in tutti i ruoli. Da De Gea a Dzeko, passando per Pongracic e Fagioli

Non un play puro, ma tanti uomini alla regia indirizzati alla costruzione del gioco. Stefano Pioli ha puntato l’attenzione sulla qualità da quando è arrivato sulla panchina della Fiorentina ed è alla ricerca costante della manovra in cui devono essere coinvolti in modo totale più giocatori possibile durante la gara, scrive la Gazzetta Dello Sport. Si comincia da David De Gea e si arriva a Edin Dzeko.

PONGRACIC. Il portiere deve parare, ma diventa decisivo pure per impostare l’azione da dietro e avere un numero uno di questo spessore, che sa prendere le decisioni giuste quando le avversarie arriveranno a pressare e aggredire uomo a uomo, è un fattore in più. De Gea sa gestire e imbucare, in base alle situazioni. In difesa la svolta è con Marin Pongracic, abile nei passaggi, lunghi e corti, è stato messo da Pioli al centro della difesa a tre con Comuzzo e Ranieri ai suoi lati. Il croato, a differenza della passata stagione, quando era sul centro-destra con Pablo Mari in mezzo, ora ha un altro posizionamento ed è esploso come rendimento. Una sorta di play arretrato, leader della difesa, è stato fra i migliori sia contro il Nottingham Forest che con il Manchester United, mostrando di essere abile tatticamente. Imposta il gioco, a testa alta e con velocità di pensiero e di scelta: sa quando renderla al portiere o impostare l’azione. È così che aiuta Fagioli nella costruzione del gioco.

FAGIOLI. Ed è qui che entra in scena l’ex Juventus che ha cambiato ruolo e posizione rispetto allo scorso anno. Da mezzala ora è impiegato nella mediana a due con Pioli che gli ha dato le chiavi del centrocampo. Visione di gioco, aperture e qualità al servizio della squadra sono tutto ciò che gli è stato chiesto. È una bella sfida per Pioli (che sa perfettamente che la situazione più naturale sarebbe stata quella di farlo proseguire come mezzala nei tre), ma anche per lo stesso calciatore. Il giocatore si è messo a disposizione e sta crescendo amichevole dopo amichevole, ma anche in allenamento perché le indicazioni arrivano da ogni singola seduta più ancora che nei test contro avversari più o meno di livello. Innescare Gudmundsson e poi gli attaccanti è un compito che può ricoprire, con il talento, supportando la manovra offensiva composta dal trequartista e le due punte. La sensazione è che quando sarà al top, potrà essere l’uomo della differenza.

DZEKO. E poi naturalmente c’è Edin Dzeko che può e deve avere un ruolo fondamentale come vero regista offensivo. Tocca tanti palloni e raramente sbaglia con sponde, alla ricerca di assist. Quando troverà la condizione fisica migliore sarà determinante nel 3-4-1-2 al fianco di Kean peró anche alle sue spalle. La fase di crescita però appare cotante e le indicazioni sono state positive nella tournée inglese.

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