Grande affetto, vicinanza e sostegno per Fagioli. Così il centrocampista della Fiorentina è rinato da quando è arrivato a Firenze
Si sofferma su Nicolò Fagioli la Gazzetta Dello Sport. L’obiettivo del centrocampista della Fiorentina è chiaro: pensare al campo e non farsi travolgere di nuovo in queste ore dal prosieguo dell’inchiesta sulle scommesse, passata da Torino a Milano.
La fiducia reciproca nei confronti del gruppo, in cui ha amici di vecchia data come Bove e Kean, è una risorsa mentale decisiva, così come le frasi motivazionali a cui si affida e che lo accompagnano. Ha capito che nella vita, oltre ai muscoli, si cura anche la testa. Nel primo periodo fiorentino viveva al Viola Park in attesa di trovare casa. Ora abita nei dintorni dello stesso centro sportivo per arrivare velocemente al campo e dedicarsi solo al pallone. Le cene di squadra nei ristoranti, gli inviti a casa dei compagni e gli amici dentro lo spogliatoio sono la sua quotidianità. Esperienze e difficoltà da condividere con Bove e con un leader come Kean che non lo ha mai mollato un attimo. Prima dell’arrivo del centrocampista a gennaio, Moise gli ha telefonato e gli ha detto: «Bro, qui a Firenze si fanno le cose per bene». Una telefonata apprezzata e sincera fra i due che hanno condiviso per anni i colori bianconeri. E poi ci sono l’entourage, l’allenatore e la società, sensibile sulla tematica, che gli dimostra la sua vicinanza, come mai gli era successo in carriera. Dai dirigenti ai calciatori, sono tutti bravi a coccolarlo. I tifosi viola poi impazziscono per lui e le sue giocate e questo è un elemento di supporto in più.
Vuole archiviare il passato, convinto di non avere scheletri nell’armadio avendo già espiato le colpe. A Firenze sta benissimo, è felice, nel pieno del suo entusiasmo a livello di prestazioni e innamorato della città.
Di
Redazione LaViola.it