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GdS: Comanda Gonzalez, l’argentino sogna la Champions in viola

Nico Gonzalez

Nico spinge la Viola. L’argentino vola: 6 gol per una partenza top

Robe da numero 10. A Firenze, sanno come si fanno le cose. E il numero “Diez” dell’attualità di una Viola che segna come pochi in Europa è vestita da lui, Nico, Nico Gonzalez, l’uomo che ha appena rinnovato il contratto, che ha giurato fedeltà e amore a Firenze e che forse anche per questo non è mai partito così a razzo in stagione. Speedy, troppo facile l’accostamento. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, il classe 1998 è l’arma che oggi servirà a far sì che la Fiorentina metta insieme quel che vuole: l’aggancio al primo posto scavalcando Dejan Stankovic, l’amico dell’Italia ma non stanotte dalle 21 in poi, perché è lui che guida gli ungheresi del Ferencvaros che la prima gara del girone l’hanno vinta.

⌊…⌋Leader da gol Nico, dicevamo. Non è mai partito così forte perché sono già 6 i suoi gol in questa stagione. Sette, se si conta anche uno realizzato con la maglia dell’Argentina. Quattro gol in campionato (a Genoa, Lecce, Frosinone e Cagliari), 2 in Conference League preliminari compresi ovviamente (nel ritorno contro il Rapid Vienna) e insomma un gol ogni 110’, considerando che lo scorso anno la sua media realizzativa si avvicinava attorno ai 200’ di gioco. Mai così Nico allora, ragazzo da record e pronto nell’essersi ripreso in fretta la Fiorentina: con il rinnovo, certo, ma anche con la volontà di trascinare con una maglia “pesante” che porta magie con sé per chi le vuole inseguire, capire, fare. Le cronache raccontano che nemmeno quando era allo Stoccarda l’argentino partì così spedito, sia in seconda divisione e sia nella prima. Sette gol alla prima stagione con i viola, 6 nella passata (parliamo di Serie A): insomma, chissà se poi arriverà alla doppia cifra (l’anno scorso il totale in tutte le competizioni disse 14) ma intanto è già vicino ai suoi massimi nel campionato italiano. I dati Opta raccontano che in queste prime 7 giornate di campionato, l’argentino (ala che vede la porta come un centravanti) ha tentato il gol con 17 occasioni. Ci prova. E ci riesce. Evidentemente c’è un’assunzione di responsabilità maggiore: sente che questo è magari l’anno buono non solo per andare a vincere una Conference League che ancora brucia per la finale persa ma magari guadagnandosi una Champions come la Fiorentina di una decina di anni fa.

 

 

 

 

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