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GdS – Bressan: “La rovesciata al Barça la rivedo tutti i giorni. Batistuta era tirchio”

L’ex centrocampista della Fiorentina Mauro Bressan ricorda quel gol in rovesciata al Barcellona e gli anni di Firenze

Parla così alla Gazzetta Dello Sport l’ex centrocampista della Fiorentina Mauro Bressan: “Il Franchi era strapieno, le luci accecanti, la palla scendeva lenta, a campanile, e io realizzai il sogno di quel ragazzo che aiutava i genitori facendo il cameriere nel ristorante di famiglia”. Rovesciate migliori della sua?Nessuna! Scherzi a parte, quella di Cristiano Ronaldo contro la Juve fu perfetta, ma non ho mai visto segnare nessuno con una palla alta, senza cross da destra o da sinistra, come ho fatto io. Trapattoni, a fine partita, mi disse che ne avrebbero parlato per decenni”. Altre rovesciate? “A Coverciano, con l’Under 18. Le provavo in allenamento, ma quel giorno fu una magia. Tirai fuori qualcosa che avevo dentro. Il bambino che provava le rovesciate sui sacchi di sabbia. Non pensai a dove fossi, alla Champions o a Rivaldo, che quel giorno fece due gol. La difficoltà erano le luci: quasi non vedevo il pallone. Sono passati quasi 30 anni, ne ho 54 e la rivedo una volta al giorno. Nel 2020 France Football mi inserì al secondo posto tra i gol più belli della coppa, secondo solo a Zidane contro il Bayern Leverkusen”

Quella Fiorentina?Cecchi Gori spese un inferno per renderla grande. Era un presidente tifoso verace e genuino, amante delle donne. Si presentava in ritiro con attrici ventenni e volti televisivi e ci intratteneva con scherzi e battute. Eravamo uno squadrone di talenti”. Batistuta tirchio?Festeggiò da solo, sotto la curva, il record di miglior marcatore della Fiorentina. L’assist glielo feci io, tra l’altro. Ci aspettavamo una cena o un regalo, ma niente. Ricordo che Cristiano Lucarelli invece, a cui il presidente del Lecce aveva regalato una Ferrari, donò un orologio a tutti i compagni per festeggiare il suo traguardo di gol in Serie A. Gabriel non fece nulla di nulla. Umanamente non ho mai avuto un rapporto, era un solitario. Il leader era Rui Costa”

Coppa Italia vinta nel 2001?Adani? In effetti sì, la coppa sparì! Non ricordo molto di quella serata: c’erano fiumi di alcol. Lele, comunque, era già un malato di calcio. E non era scarso, anzi: contro l’Arsenal annullò davvero Overmars. Sui social ripropongono sempre lo stesso video dove l’olandese lo salta secco, ma lo limitò alla grande”. L’allenatore che le ha trasmesso di più? “Terim alla Fiorentina. Pretendeva hotel a 5 stelle, pasti top e campi perfetti. Del resto, lo chiamano l’Imperatore. Aveva charme e carisma”. E Trapattoni? “Un altro maestro. L’ho avuto a Cagliari e a Firenze. Si allenava insieme a noi: mai visto. Per lui l’allenamento doveva essere leggero, aveva l’ossessione che ci infortunassimo. Inoltre ogni sera, prima delle partite, passava in rassegna le camere per controllare ci fosse qualche donna”.

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