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Gazzetta: Viola pronta al salto di qualità per stare con le grandi. Può andare lontano

Vlahovic

Vlahovic tra i migliori bomber del 2021, ancora glaciale dal dischetto. La Fiorentina sbanca Bergamo, decisioni giuste dell’arbitro

Non è dai calci di rigore che si giudica una partita. La parafrasi de gregoriana ci sta tutta per l’Atalanta, che cede tre punti all’ottima Fiorentina ma combattendo fino all’ultimo respiro. Ha sbagliato parecchio sotto porta ma ha anche trovato un Terracciano in gran spolvero, determinato a meritarsi la fiducia di Italiano. Il calcio dà e prende. Come la Dea non meritava di vincere a Torino, stavolta non meritava di perdere anche se la Viola non è che deve nascondere il bottino per la vergogna, anzi. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

SALTO DI QUALITA’. Con un super Vlahovic (i due rigori son solo la ciliegina sulla torta di una gran partita) e un primo round lucido e di gran ritmo, ha dimostrato che è pronta al salto di qualità, cioè ad accodarsi al gruppetto dei grandi. Ha tanta qualità, forza fisica e un tecnico con idee chiare. Firenze può sorridere, ma Bergamo può sperare: l’impressione è che l’Atalanta stia tornando Dea, magari già a Vila-Real in Champions.

DECISIONI GIUSTE. La Fiorentina ha difeso benissimo e all’inizio ha giocato meglio; la manovra impostata da Torreira e Bonaventura era più lineare e davanti quel mostro di Vlahovic era un punto di riferimento costante. La differenza però l’ha fatta la Var. Dopo essere andato al monitor, l’arbitro Marini ha annullato il vantaggio della Dea a opera di Djimsiti per un fuorigioco di Zapata e poi ha concesso un rigore per mani di Maehle su cross velenoso di Vlahovic, che poi ha firmato l’1-0. Tutte decisioni giuste. La Dea ferita ha spinto con più decisione ma non ha trovato mai un’occasione pulita.

TRA I TOP. La mazzata è arrivata all’alba del secondo round quando Maehle ha sbagliato un passaggio intercettato da Bonaventura che si è lanciato in area trovando lo sgambetto di Djimsiti. Qui non c’è stato nemmeno bisogno di un controllo. L’incontenibile Vlahovic è andato sul dischetto per firmare il nono rigore (su nove) in Serie A. Nel 2021, soltanto Lewandowski, Messi e Haaland hanno segnato più di lui (20 reti).

RESISTENZA. Andar sotto di due gol potrebbe far cedere di testa parecchie squadre ma non la Dea. Gasp ha speso subito la cavalleria (Malinovsky e Gosens) e ha cominciato a spingere come una forsennata. Ed è in questo round che si è capito che l’Atalanta è pronta a sbocciare di nuovo, perché ha alzato il volume del gioco come fosse un rave, ha messo pressione al centrocampo viola e ha ritrovato scambi precisi in velocità. La Fiorentina pian piano ha perso campo e non certo per sua volontà, Italiano ha cercato di metterci delle pezze utilizzando tutti i cambi per avere più fiato. Ci è riuscito solo in parte. La Dea ha martellato di brutto Terracciano (che parata su Zapata) caduto pure lui solo per il rigore concesso (dopo Var, naturalmente) per un fallo di Callejon su Gosens. La Fiorentina, molto più bassa, ha resistito grazie a Milenkovic, Hulk Igor e un Odriozola specialista in recuperi. La vera Dea sta arrivando. La Fiorentina c’è già e può andare lontano.

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