Analisi del match di ieri: il Milan reagisce ancora e resta in scia dell’Inter, la Fiorentina gioca di cuore ma cede nel finale
Neppure stavolta l’arbitro è riuscito a contare fino a dieci. Il Milan, che già si era rialzato dopo il doppio k.o. con Spezia e Inter e dopo la brutta frenata casalinga con l’Udinese, si è rialzato ancora, dopo la doppia, tremenda, mazzata Napoli-Manchester United. Non solo. Ieri, dopo essere passato in vantaggio con Ibra, è stato rimontato da un’orgogliosa Fiorentina che ha pareggiato con Pulgar e sorpassato con Ribery a inizio ripresa. A quel punto, con la cicatrice fresca di Pogba, con una squadra sfigurata dalle assenze, con la stanchezza di giovedì che cominciava a intossicare i muscoli, c’era il rischio di lasciarsi andare e aspettare la fine del countdown. Invece il Milan ha strappato la schiena dal ring, ha stretto i denti, ha pareggiato con Diaz e ha vinto con Calhanoglu: 3-2. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
VIOLA A META’. Anche la Fiorentina di cuore ce ne ha messo. Con una classifica così precaria e tanta fragilità sotto pelle, ha reagito bene allo svantaggio iniziale e ha risalito la corrente. Il 4-4-1-1 di Prandelli, con due palleggiatori in fascia (Eysseric e Castrovilli) e i rientri di Ribery, ha prodotto un buon presidio in mezzo al campo. Ma le paure sottopelle e i traumi delle rimonte subite, sono venute in superficie nel finale, davanti alla crescita del Milan. La Viola si è fermata, apparentemente stanca, come se giovedì contro il Manchester avesse giocato lei. Il bravissimo Ribery (primo gol assoluto al Franchi) non riusciva più ad allungare la squadra. Prandelli, nel tentativo di soccorrerla con Venuti, forse l’ha tirata indietro ancora di più ed è arrivato il sorpasso. Con lamentele per un fallo di Ibra sul gol. Agguantata da Benevento e Spezia, ora la Fiorentina vede più da vicino le fiamme dell’inferno.
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Redazione LaViola.it