Rassegna Stampa
Gazzetta: Vanoli in pole per la panchina. Palladino non convince, Mancini prende troppo
L’ex tecnico del Torino è il più gradito dall’ambiente: ieri è stato fatto un altro tentativo. In Conference tocca a Galloppa
Come scrive la Gazzetta dello Sport, da oggi alla Fiorentina comincia un altro corso. Che durerà, perlomeno fino a domenica, fino alla partita tra l’ultima in classifica, la squadra viola, e la penultima, il Genoa. Ma prima la Fiorentina è attesa da un impegno, con un’altra squadra che se la passa malissimo in Bundesliga: domani sera a Mainz per la terza giornata di Conference League. E sarà guidata da Daniele Galloppa a cui ieri è stata ufficialmente affidata la mission di allenare fino a domenica. È lui, 40 anni, romano, uomo scelto da Daniele Pradè e dal responsabile del settore giovanile Valentino Angeloni, in società da cinque anni e con una finale scudetto Primavera persa a giugno contro l’Inter, il traghettatore incaricato di guidare il gruppo che ieri mattina uno Stefano Pioli molto dispiaciuto ha salutato al Viola Park.
La società, che ora è nelle mani del dg Alessandro Ferrari e del dt Roberto Goretti, lo ha dovuto esonerare quando ha preso atto che da parte del tecnico parmigiano, assistito dai suoi legali, non c’era alcuna apertura. Pioli non vuole rinunciare a un euro e questo ha infastidito non poco i vertici sempre, secondo quel che filtra dal Viola Park, in costante contatto col proprietario Rocco Commisso.
Galloppa allenerà contro Mainz e Genoa. Ma che succederà dopo? Due buoni risultati, cioè due vittorie, potrebbero aprirgli clamorosamente uno spiraglio. Due cose sono certe: è tramontata l’ipotesi di affidare la Fiorentina a Roberto D’Aversa (che pare, comunque, fosse un’idea primaria di Pradè, sostenuta con uno degli agenti con i quali ha sempre tenuto ottimi rapporti). La piazza già da lunedì aveva cominciato a rumoreggiare davanti al possibile arrivo di D’Aversa. Mentre il vero obiettivo sembra essere il primo nome uscito al momento della decisione di chiudere i rapporti con Pioli e cioè Paolo Vanoli. Sul cinquantatreenne tecnico di Varese, fino alla scorsa stagione sulla panchina del Torino, ieri c’è stato un nuovo affondo dopo una chiacchierata fatta la scorsa settimana.
È l’allenatore più gradito dall’ambiente che non vede di buon occhio il ritorno di Raffaele Palladino, che si era dimesso spontaneamente. Ma in serata si è riparlato anche di un ritorno di Roberto Mancini, pure lui non particolarmente gradito a causa del modo in cui si arrivò alla separazione nel 2002, anche se qui vinse una Coppa Italia e cominciò la carriera da tecnico. Ma, soprattutto, la scelta della dirigenza viola non può orientarsi su un tecnico dall’ingaggio particolarmente elevato e che chiede impegni a lunga scadenza. Pesa, per ora, troppo, il super triennale di Pioli che, visto quel che prende e il flop fiorentino, difficilmente si accaserà in tempi brevi da qualche altra parte.
