Rassegna Stampa

Gazzetta, Teotino: “Viola, un colpaccio economico. Ma si interrompe un sogno dei tifosi”

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“Il vero colpo alla fine lo fa la Juve. La Fiorentina poteva sfruttare per 18 mesi un top player a 800 mila euro a stagione. Un altro autogol di Commisso”

Il trasferimento di Vlahovic dalla Fiorentina alla Juventus è da considerare la vera bomba di mercato dell’anno. In un periodo, peraltro, in cui le operazioni di compra-vendita dei calciatori sono ovviamente frenate, se non addirittura bloccate, dalle conseguenze della pandemia. Questo invece è, sarebbe, non solo l’affare più importante del mondo nella sessione di gennaio 2022, ma persino il terzo più costoso di sempre in inverno (dopo Coutinho al Barcellona e Van Dijk al Liverpool). Nessuna discussione sul valore della punta serba, il dibattito è aperto sulle opportunità economico-finanziarie del business: apparentemente un rischio, forse addirittura un azzardo, per la Juventus in profondo rosso negli ultimi due anni, e un colpaccio per la Fiorentina che si garantisce un futuro senza affanni. Così scrive Gianfranco Teotino, ex responsabile della comunicazione della Fiorentina, su La Gazzetta dello Sport.

PROSPETTIVA ROVESCIATA. Un’apparenza ingannevole. Un più attento esame della condizione delle due società porta a rovesciare la prospettiva. Vero che la Juventus è in affanno: viene da due bilanci chiusi con deficit da record, 90 milioni nel 2019-20, quasi 210 nel 2020-21, chissà quanti nell’esercizio in corso. Lasciando ai dirigenti bianconeri il calcolo della sostenibilità di questi 75 milioni da versare alla Fiorentina, che sommati allo stipendio del giocatore e alle commissioni dovrebbero portare a un impegno di circa 150 milioni in tre anni e mezzo, resta il fatto che con Vlahovic la Juventus si garantisce quasi certamente un piazzamento fra le prime quattro, oggi fortemente in pericolo e garanzia di un budget all’altezza delle ambizioni per la prossima stagione, e una maggiore competitività nella Champions in corso. Vlahovic alla Juventus regala gol e crea valore, tanto che in Borsa il titolo già ieri ha guadagnato il 5,26%.

UN ALTRO AUTOGOL. Ecco perché l’operazione non convince vista dalla parte della Fiorentina. È vero che 75 milioni sono una cifra importante per un club che, al netto delle plusvalenze, ne ricava circa 115 l’anno. Ed è vero che c’era il rischio di perdere Vlahovic a zero, visto il suo rifiuto di rinnovare il contratto in scadenza fra 18 mesi. Ma questo rischio conteneva un’opportunità: usufruire cioè per altri 18 mesi di un top player, con stipendio di “soli” 800.000 euro l’anno, in grado di riportare la squadra in Europa e rafforzarne il brand. Così invece si è interrotto bruscamente il sogno dei tifosi, aizzando persino contro il giocatore quella parte minoritaria, violenta e razzista della tifoseria, che di tutto avrebbe bisogno tranne che di essere aizzata. Vendendo alla Juventus, acerrima rivale del popolo viola, un giocatore come Vlahovic, peraltro lascito della vecchia proprietà Della Valle e di quel grande scopritore di talenti che è Corvino, Commisso si è fatto un altro autogol.

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