Era in corsa per la Nazionale, ma la fiducia del club di Commisso lo ha emozionato e convinto. Si libererà dall’Al-Nassr per tornare a Firenze
Prima la Fiorentina. Il nome di Stefano Pioli era subito circolato per la panchina della Nazionale italiana dopo l’esonero di Luciano Spalletti. Ma per il tecnico parmigiano la parola data vale molto, soprattutto se si tratta di un club di prestigio dove è già stato, sia da calciatore che da allenatore, e con il quale si è creato un legame indistruttibile in seguito alla morte di Davide Astori. Un club che lo ha corteggiato, voluto, desiderato. È stato così dal momento in cui Raffaele Palladino ha dato le dimissioni, scrive La Gazzetta dello Sport.
PROMESSO SPOSO. Pioli è deciso a prendere in mano la squadra lasciata da Palladino. Ha ormai scelto di abbandonare dopo una sola stagione i ricchi sauditi dell’Al Nassr dove ha in mano un triennale da 12 milioni l’anno. L’approdo al Viola Park gliene garantirebbe poco più di tre, ma vuoi mettere rientrare in Italia, peraltro in una piazza che conosci, non lontana dalla tua Parma… E, soprattutto, in un campionato di primo livello con la possibilità di giocarsi una coppa europea e di rilanciarsi a livello personale dopo le delusioni patite nell’ultima stagione al Milan. Pioli, abile gestore, uomo di grande equilibrio, bravo nella dialettica e nei rapporti umani, si è promesso a Rocco Commisso e al suo staff dirigenziale. Ma prima deve liberarsi dal «prezioso» impegno con il club saudita. Fino al 2 luglio per motivi fiscali non può muoversi da lì. Servono 183 giorni. Insomma ancora tre settimane di attesa. Ma nessun problema. Il raduno al Viola Park dovrebbe scattare il 12 luglio e, per quella data, abbronzato o no, Pioli dovrebbe presentarsi regolarmente per guidare la sua nuova squadra italiana, la quindicesima avventura di una carriera professionistica cominciata nel 2003 a Salerno (nel ‘99 è partito dagli Allievi del Bologna). E proseguita in grandi club come la stessa Fiorentina, la Lazio, l’Inter, il Milan dove ha vinto lo scudetto nel 2022.
ATTESA. I piani B vanno citati ma ormai Thiago Motta e Francesco Farioli, indicati più volte come possibili outsider, sembrano lontani. I responsabili del mercato viola Daniele Pradè e Roberto Goretti vanno uniti nella direzione Pioli e contano al più presto di avere il sì definitivo per poter poi programmare la Fiorentina che verrà e che non potrà fallire l’ingresso nel tabellone di Conference, dove stavolta non c’è un avversario fuori portata come il Chelsea, vincitore della coppa pochi giorni fa.
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Redazione LaViola.it