Poca empatia con la tifoseria esigente, divergenze o c’è un club dietro? Tra i nomi seguiti anche Sarri e Farioli
Come riportato da La Gazzetta dello Sport, Palladino si è dimesso e non ci sarebbero margini per ricucire, anche se la Fiorentina vorrebbe incontrarlo. Un vertice di mercato era stato fissato per martedì 3 giugno.
MOTIVI. Ci sono tante valutazioni da fare riguardo alla scelta del tecnico di Mugnano. La prima è che in una decisione così improvvisa ci sia dietro un altro club di livello più alto che gli ha fatto un’offerta. L ’ambizione di Palladino è nota. Studia per arrivare sempre più in alto. Lo dimostrano i sei mesi passati a vivere al Viola Park. I rumors di ieri parlano dell’Atalanta, ma il valzer delle panchine è appena cominciato. Di certo l’ambiente e la tifoseria non gli hanno dimostrato affetto negli ultimi mesi. Anzi… Dal punto di vista empatico Firenze, città difficile per gli allenatori, e il tecnico non si sono presi più di tanto. Col ds Daniele Pradé, durante la stagione, non sono mancate le frecciatine. Da parte del dirigente. Che, dopo alcune sconfitte, ha esternato in modo molto chiaro. E il gioco dell’ex tecnico del Monza, e ormai anche della Fiorentina, non ha entusiasmato chi si aspettava un modello più “gasperiniano”, visti i trascorsi di Raffaele Palladino. Che il rapporto tra i due non sia idilliaco è palese. Nonostante il sesto posto ottenuto, il tecnico avrebbe cominciato la stagione a luglio senza particolare serenità ambientale. E un’uscita dalla Conference nel playoff di agosto lo avrebbe messo sulla graticola.
Perdipiù il suo totale riferimento in campo, cioè Moise Kean, non è certo della permanenza in viola, considerata la clausola da 52 milioni. Con qualche giocatore, vedi Gudmunsson, non è scoccata la scintilla e il club ritiene l’islandese fortissimo.
SUCCESSORE. La Fiorentina ha accusato il colpo e ieri, nel chiuso del suo meraviglioso parco ha cominciato a pensare al sostituto. Perché un’intensa stagione va programmata. I nomi girano. Ma il profilo che verrebbe scelto è quello di un allenatore esperto. Il più gettonato è Marco Baroni che lascia la Lazio, è fiorentino (di Tavarnuzze), ha fatto una coppa, sa trattare con i giocatori. Nel toto allenatore entrano Stefano Pioli, già a Firenze dal 2017 al 2019, ma accostato all’Atalanta, Maurizio
Sarri, toscano pure lui e il giovane «cervello in fuga», Francesco Farioli, altro toscano, laureato in filosofia a Firenze, pronto a rientrare dopo l’esperienza all’Ajax.
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Redazione LaViola.it