
Tra viola e azzurri è 0-0, ma la partita è divertente e piena di ritmo. La Fiorentina ha tenuto botta anche in un secondo tempo in cui ci si aspettava un calo
Come scrive la Gazzetta dello Sport, Spalletti ci ha provato a conquistarla spendendo tutti i solisti della sua grande orchestra, ma ha sbattuto contro un’ottima Fiorentina che corre come se non ci fosse un domani. Come se non avesse giocato in Conference League tre giorni prima. Alla terza partita Kvara si riposa. Meglio, comincia a capire che la Serie A non è così facile, quando si alza il livello dei rivali e dell’avversario diretto, vero Dodô? Osimhen è l’unico che segna, ma in fuorigioco. Mentre la Viola spinta dal moto perpetuo Amrabat non ha ancora il terminale giusto (Jovic sembra un giocatore al rallenty in confronto al resto della squadra). E soffre, là davanti, l’assenza dei guizzi del suo uomo più tecnico, Nico Gonzalez, fermo ai box. Così poche occasioni, nessun gol. Ma di 0-0 così divertenti e pieni di ritmo se ne sono visti pochi.
Paradossalmente, appunto, la sfida ha regalato poche occasioni da entrambe le parti: nel primo round per la Fiorentina solo un’azione personale di Sottil con tiro fiacco dal limite quando poteva servire due compagni liberi. E per il Napoli nel finale quel gol annullato a Osimhen per fuorigioco dagli sviluppi di un grande lancio di Kim e un cross velenoso di Zielinski dove un buon Dodô ha anticipato per un soffio Kvara. Ma il tempo è volato via lo stesso grazie alla trame in velocità. Per venti minuti la Viola ha menato la danza, con un Amrabat indiavolato, al quale il solo Anguissa riusciva a tenere il passo. Si è appoggiata spesso a Sottil, l’unico ad aver tirato in porta, e a un Ikonè impreciso sulle fasce perché davvero Jovic era un corpo estraneo.
Ci si aspettava un naturale calo della Viola, causa partita del giovedì. Invece nel secondo round ha tenuto botta e, davanti a un Napoli che si è fatto più intraprendente, ci ha messo tanta aggressività e ha provato a colpire in ripartenza. Per dire, in un contropiede 4 contro 3, il vero Barak non avrebbe fallito il tiro conclusivo. Comunque la partita è stata viva sino alla fine, talmente piena di verve che il povero arbitro Marinelli nel finale è andato in tilt fischiando pochissimo e male.

Di
Redazione LaViola.it