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Gazzetta: Montella si affida a Chiesa, Pezzella e… Gerson. Tris per la salvezza

Le tre carte della Fiorentina per la salvezza, secondo La Gazzetta: il ritorno di Pezzella, la voglia di Chiesa (all’ultima in viola) e Gerson regista.

Evitare l’Inferno. Quasi il colmo per la città di Dante Alighieri. Anche perché, restando in tema del «Sommo Poeta», negli ultimi tempi il digiuno viola è persino superiore a quello del Conte Ugolino. Una fame pazzesca in termini di punti in classifica visto quanto accaduto nelle ultime 13 gare di campionato: appena cinque pareggi ed altrettanti punti, il tutto condito da ben 8 sconfitte, cinque delle quali consecutive. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

CAPITANO. Montella (oggi il responso sul ricorso, ma difficilmente sarà in panchina) ha più dubbi che certezze. Non tanto sulla formazione, anche se la possibile assenza di Mirallas apre un vuoto. Quanto sul tipo di risposte che una squadra ancora poco conosciuta potrà dare in una sfida del genere. Dietro si affiderà all’anima del gruppo. Capitan Pezzella infatti, stringerà i denti e tornerà a guidare la difesa. Dopo la frattura zigomatico-orbito-mascellare destra che lo ha costretto ad operarsi e saltare il Milan (tribuna) ed il Parma (panchina), l’argentino tornerà al centro della difesa. Consegnando esperienza e sicurezza. Pezzella porta al braccio la fascia di Astori ed umanamente ne incarna lo spirito. Darà tutto, senza paura. Oltretutto è fra i pochissimi elementi che potrebbero restare in viola anche la prossima stagione.

TESTA ALTA. Davanti, o sulla fascia a seconda del sistema di gioco, la certezza offensiva è Federico Chiesa. Non tanto in termini di reti visto che in campionato sono state appena 6. L’ultima delle quali a Cagliari nella sconfitta dello scorso 15 marzo. Quanto per qualità, voglia ed attaccamento alla maglia. Domenica scorsa a Parma ci ha provato fino in fondo e a sconfitta certificata è crollato a terra sul prato del Tardini. Lacrime e mani sul volto, incredulo, rialzato proprio da Pezzella. Quasi a non voler credere al baratro in cui si è infilata la sua Fiorentina. Probabilmente sarà la sua ultima gara in viola. Ma Federico è il classico ragazzo che se ha 100 darà certamente 200.

NUOVO RUOLO. Il terzo elemento a cui si dovrebbe aggrappare Montella è un insospettabile, visto il campionato insufficiente e l’indice di gradimento tra i tifosi viola che rasenta il minimo. Gerson infatti doveva, insieme a Pjaca, alzare il tasso qualitativo della Fiorentina nell’idea della dirigenza. Obiettivo fallito nonostante il brasiliano abbia giocato quasi sempre e ovunque. Partito mezzala, provato attaccante esterno prima di essere impiegato sia sulla fascia che da trequartista. Qualche acuto e molte partite incolori con un linguaggio del corpo che si è spesso mal sposato con la voglia di combattenti tipica del tifoso viola. Mal sopportato da parte del Franchi, a Parma Montella ha deciso di rilanciarlo. Inventandolo play davanti alla difesa. Il calcio dell’Aeroplanino, non è un segreto, prevede un regista dal piede educato. Esperimento disperato? Forse. Ma comunque riuscito. Partita discreta nelle due fasi macchiata solo dalla sfortunata autorete risultata poi decisiva. Toccherà anche a lui salvare la Fiorentina. Chi l’avrebbe mai detto fino a poco tempo fa.

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