
La Fiorentina perde malamente in casa contro il Benevento, dura l’analisi di Cesare. Ora niente alibi, o la stagione sarà parecchio dura
Le prime scelte di Prandelli non convincono, scrive La Gazzetta dello Sport. Amrabat piazzato davanti alla difesa perde il cinquanta per cento del suo impatto; Castrovilli non ha la partenza fulminante del trequartista ma ha bisogno di arrivare da dietro; Kouame esterno d’attacco non è mai entrato in partita. In questo momento la Fiorentina deve prima di tutto trovare equilibrio. E un’identità, umana e tattica, che contro il Benevento non si è mai vista.
L’ANALISI DI PRANDELLI. Faceva tenerezza vedere Cesare accompagnare a parole e con gli sguardi gli ultimi attacchi di una squadra vuota nella testa prima ancora che nelle gambe. A fine partita Prandelli è stato severo nelle sue riflessioni: «Sono molto deluso, devo capire tante cose. C’è da lavorare veramente tanto. Alla prima difficoltà la squadra diventa timida e agisce individualmente. La fame è un aspetto che devo toccare ai giocatori. Forse per troppi le aspettative sono alte e per reggerle ci vuole personalità. Mi preoccupa la fragilità. Questa squadra deve diventare un gruppo. Altrimenti ognuno dà la risposta pensando a se stesso. Nel calcio se non giochi da squadra diventa complicatissimo. I giocatori quando è uscito Franck hanno ritrovato i pensieri negativi».
NIENTE ALIBI. Davanti c’è una settimana che può aiutare la Fiorentina a voltar pagina. Prima la Coppa Italia a Udine poi la sfida con il Milan a San Siro. Serve una scossa per ripartire. Prandelli con il suo passato ha riacceso nei giorni scorsi un entusiasmo che si è subito spento al gol di Improta. Ora la Fiorentina non ha più alibi o vie di fuga. O arrivano subito i risultati o sarà una stagione tutta in salita.

Di
Redazione LaViola.it