
Zero gol subiti in tre partite, pochi anche i tiri concessi al netto del valore degli avversari. Il capitano è l’uomo in più
Primo non prenderle, si diceva un tempo. Ma questo concetto è un evergreen, non passa mai di moda. E nel calcio vige sempre la regola che serve segnare un gol in più dell’avversario e, possibilmente, non prenderne. La Fiorentina di Stefano Pioli ha chiuso il ritiro italiano al Viola Park senza aver subito una rete. E sono anche pochissime le parate che David De Gea, Tommaso Martinelli e Oliver Christensen hanno dovuto effettuare. Anche per il valore non particolarmente alto degli avversari (Primavera e Grosseto). Pure se la Carrarese gioca, con merito, in Serie B, scrive La Gazzetta dello Sport.
LA CERTEZZA DEL CAPITANO. Se i portieri non sono stati chiamati continuamente in causa, se non per impostare un’azione che parte spesso dal basso, merito è della difesa viola e del centrocampo che hanno sempre tenuto lontane le velleità offensive delle squadre affrontate. Pioli è stato difensore, il suo vice Andrea Tarozzi pure. È logico che un occhio di riguardo alla fase difensiva lo diano con tanta esperienza. Ma le certezze al reparto le dà soprattutto il capitano Luca Ranieri. La sua crescita è continua. Venerdì sera nel primo tempo, quello fondamentale nelle amichevoli, è stato senza dubbio il migliore in campo. Ranieri non sbaglia un intervento, se c’è un errore di un compagno arriva lui, si propone in fase offensiva sia sulle palle inattive che a sinistra per crossare. Soprattutto, non si risparmia mai. Ha i tratti del leader, la garra del guerriero. Uno di quelli che possono piacere a Rino Gattuso. Ranieri si era conquistato l’azzurro all’ultimo giro di Luciano Spalletti, ora può lottare per confermarlo.
COMUZZO E GLI ALTRI. Le prime uscite della Viola di Pioli dicono che nel terzetto titolare il posto al centro è di Pablo Marì, un uomo voluto da Palladino che lo aveva al Monza e che in questo primo periodo di lavoro ha avuto la conferma da Pioli. A destra, invece, ha ritrovato piena fiducia Comuzzo, il 2005 friulano che nello scorso torneo aveva attirato le attenzioni del Napoli con Rocco Commisso che rifiutò una proposta indecente da una trentina di milioni. Comuzzo è ora in vantaggio sul croato Pongracic che è visto più al centro, ma sembra dare maggiori garanzie. Però Comuzzone è il vero capitale del club. Che ha aggiunto anche Viti, ancora fermo ai box per un lavoro di potenziamento programmato. I giovani Kouadio (2006) e Kospo (2007) lottano per un posto al sole. E finora hanno sempre ben impressionato.

Di
Redazione LaViola.it