Inversione a U di Ranieri sull’idea Nazionale. Ora per l’Italia tre candidati forti: Cannavaro, De Rossi e Gattuso. E poi Mancini…
Una volta i ct erano sessanta milioni, ce ne fosse uno oggi. Via Spalletti, saltato Ranieri, impossibile Pioli, l’ultima sensazione è un tecnico giovane, che prenda in mano la squadra senza troppa filosofia, e la metta in campo cotta e mangiata. Perché di tempo non ce n’è, il calendario ormai è senza respiro, si va a Coverciano il lunedì e tre giorni dopo ci si gioca il Mondiale: niente teoria accademica, tanta pratica. La lista al momento comprende i tre campioni del mondo, Cannavaro, De Rossi e Gattuso in puro ordine alfabetico, e al massimo quarantott’ore per fare la prima mossa. Pioli è vicino alla Fiorentina, quindi è out. Non si può escludere Mancini che verrebbe subito, ma c’è un passato complicato da sbrogliare. Cancellando invece Ranieri e lo choc di una notte in cui il ct fatto e finito è scomparso all’improvviso, scrive La Gazzetta dello Sport.
INVERSIONE. Notte maledetta quella dopo la Moldova. Partita da stravincere e per poco non si pareggiava. Ma Gravina pensava di aver segnato un gol anche lui, dopo Raspadori e Cambiaso: il nuovo ct. Tutto fatto con Ranieri, anzi no. Nella notte arriva un messaggio whatsapp al presidente Gravina. «Non me la sento», è scritto. Il numero è proprio quello di Ranieri e non è uno scherzo. «Ringrazio il presidente Gravina», aggiunge poi pubblicamente Sir Claudio, «per l’opportunità, un grande onore, ma ho riflettuto e ho deciso di restare a disposizione della Roma nel mio nuovo incarico in modo totale».
PRESSIONE. Ranieri non era felice di andare in Nazionale: era entusiasta, com’è giusto che sia per un tecnico la cui carriera è stato un crescendo e poteva chiudersi in azzurro, da “salvatore” della patria, mantenendo il rapporto con la Roma. Non c’era nessun problema di doppio incarico, visto che dal 1° luglio sarebbe stato un esterno — il senior advisor di Friedkin — e non un tesserato. Lunedì era tutto definito, un memorandum con i dettagli, compreso quello che poteva dire o non dire nelle interviste da advisor romanista o da ct azzurro, per evitare equivoci e incroci pericolosi. Non solo: Ranieri aveva anche dato i nomi dello staff. Un anno di contratto, aperto però a soluzioni diverse oltre le qualificazioni mondiali. Nella notte, il messaggio choc. Ieri mattina Gravina prova a chiamare, ma il telefono del c.t. più a tempo della storia suona a vuoto. Ranieri ha sentito la pressione dei Friedkin che temevano di “perderlo”, nel senso di non averlo più a totale disposizione come calcolato. Ranieri a quel punto ha capito che lo scenario sarebbe stato un po’ problematico, con il rischio di non potersi dedicare del tutto alla Roma, e ha fatto un’inversione a U. Complicando non poco la vita alla federazione.
PIOLI COME RANIERI. Gattuso ha chiarito di non avere nessun impegno con nessuna squadra al momento: è libero. Cannavaro idem, senza neanche bisogno di contattarlo. De Rossi è sotto contratto con la Roma ma è chiaro che, per ovvi motivi, questo non sarebbe un problema. Una strategia legata anche alla risposta data ieri dell’entourage di Pioli che, dopo Ranieri, sarebbe stato il primo della lista: c’è un precontratto con la Fiorentina e la Figc, già scottata dalla telenovela con Ranieri e la Roma, non vuole infilarsi in un’altra strettoia. Pioli può lasciare senza troppi problemi l’Al Nassr, per ragioni fiscali può essere disponibile tra un mese, e in Nazionale sarebbe venuto di corsa. Ma la Fiorentina è per lui quello che la Roma è stata per Ranieri.
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Redazione LaViola.it