Gli azzurri di Mancini giocano bene ma non segnano. L’ex viola sbaglia un gol facile. E per la rosea è il peggiore in campo
Tutto molto bello, peccato che sia mancato il gol, dettaglio non irrilevante. L’Italia ha spremuto la Polonia, l’ha costretta a una partita difensiva nella sua tana di Danzica davanti a 9mila spettatori, però non ha segnato neppure per sbaglio o per volere del destino e verso la fine si è esposta al rischio della beffa. L’Italia di Mancini è stata ammaliante, ha rubato l’occhio, ma si è specchiata in sé stessa, con i ricami e i gorgheggi tra centrocampo e fasce. Fabianski non ha fatto una parata di rilievo, le occasioni avute sono state più che altro sprecate. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
Mancini è partito con Belotti e ha lasciato fuori Immobile. Ha stupito però la scelta finale: a pochi minuti dalla fine il c.t. ha tolto il “Gallo” e non ha inserito il cannoniere della Lazio come ci si aspettava, ma Caputo. Non è tutto, Mancini ha fatto entrare anche Berardi e Locatelli, in pratica ha ristrutturato la fase offensiva con il trio del Sassuolo e con relativo cambio di sistema, dato che è passato dal 4-3-3 canonico al 4-2-3-1 di De Zerbi. In atto un tentativo di “sassuolizzazione” dell’Italia, in senso buono. Mancini si ritrova nei principi di gioco instillati da De Zerbi al Sassuolo e ne approfitta, per quel che riguarda lo sviluppo del gioco tra trequarti e attacco.
E con gli azzurri ‘belli ma troppo leziosi’, spicca la pagella di Federico Chiesa, il peggiore secondo La Gazzetta: “Da tempo non si vede il Chiesa incontenibile, verticale, che incrociava verso la porta in dribbling. Ora è macchinoso. Vive un momento così e la prima azzurra da juventino è da rivedere. Deve parlare con se stesso”. Voto 5.
Di
Redazione LaViola.it