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Gazzetta: Inter all’esame Italiano. Una gabbia per Vlahovic, che ritrova Skriniar

Quanti duelli al Franchi: Lautaro-Milenkovic è sfida tra due gioielli del ’97, Bonaventura incrocia Calhanoglu in mezzo al campo. E Dusan era il sogno proibito estivo dei nerazzurri

Esame di Italiano per Inzaghi: il tecnico nerazzurro stasera si misura contro un altro quarantenne in ascesa verticale, ma nello stesso tempo prova a dare continuità ai lampi mostrati sabato col Bologna. Così scrive La Gazzetta dello Sport in chiave nerazzurra.

SFIDE. I nerazzurri contro la Viola hanno l’occasione di dare uno strappo potente: le ultime settimane hanno spazzato via ogni timidezza alla Pinetina, la seconda stella è un obiettivo considerato davvero raggiungibile. Per iniziare a correre, però, stasera dovranno soprattutto costruire una gabbia intorno a Vlahovic, sogno estivo diventato utopia per mancanza di liquidità. Dall’altro lato del campo, poi, Inzaghi proverà a liberare l’energia di Lautaro, che si sta abituando a esultare almeno una volta a partita: Milenkovic, però, non è un partito facile neanche per questo Toro imbizzarrito. In mezzo, invece, riprende posto Calhanoglu, centrocampista ancora in cerca di autore: incrocerà Bonaventura che in questa stagione a Firenze ha scoperto una nuova gioventù. Insomma, la quinta giornata inizia con tante interessanti battaglie dentro a una stessa partita.

VLAHOVIC-SKRINIAR. Per mesi hanno rimproverato a Skriniar quell’errore sciagurato: era il dicembre del 2019, alba del Conte I, e lo slovacco fu bruciato al Franchi da un talentino serbo che sembrava già pronto per esplodere. Non rimontò sulla corsa di Vlahovic, gli concesse il sinistro che portò al pari viola in extremis e al salvataggio (temporaneo) della panchina di Montella. Ne è passata di acqua da allora: Skriniar è, infatti, diventato una roccia e adesso per superarlo serve uno sforzo estremo, proibito a molti centravanti in Europa. Almeno in teoria, Vlahovic era il preferito nerazzurro nella lista stilata per il dopo-Lukaku, ma certe cifre sono ormai lontane anni luce dalla possibilità di spesa nerazzurra. Mercato a parte, oggi il serbo 21enne cerca di aggiungere altre tacche in una partita mai banale per lui: dei 30 gol segnati in A, quello ad Handanovic del 2019 resta ancora uno dei preferiti. E poi c’è il fresco ricordo che lo tormenta: nella sfida di San Siro dell’anno scorso Dusan sbagliò due volte, gol del possibile 2-4 fallito e svarione che spalancò il 4-3 interista.

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