Nell’analisi della 2° giornata di campionato, si parla anche delle cinque sostituzioni e del divario tra i club, lampante in Inter-Fiorentina
Su La Gazzetta dello Sport, a firma Andrea De Caro, si commenta la 2° giornata di Serie A. Era stata buona la prima, contro la Sampdoria. Lo è stata molto meno la seconda, contro la Roma. E sarà già importantissima per la classifica la terza contro il Napoli. Alla Juve ieri all’Olimpico è andata di lusso. Pirlo deve ringraziare gli errori sotto porta della Roma e il solito Ronaldo. Il Milan, privo di Ibra e durante la gara di Rebic, ha battuto senza eccessiva fatica il Crotone. La rosa non è da scudetto come quelle di Juve e Inter e la squadra non gioca a memoria come l’Atalanta, ma la lunga striscia positiva continua.
5 CAMBI. Questo inizio di stagione una cosa già l’ha chiarita: i cinque cambi durante la partita allargheranno ancora di più la forbice tra le poche squadre in grado di cambiare pelle addirittura migliorando (come l’Inter contro la Fiorentina) e tutte le altre, che invece mettendo forze fresche vedono sparire la propria qualità (come la Fiorentina contro l’Inter). Inoltre la possibilità di schierare 16 giocatori a partita, nelle tre competizioni, fa sì che molti grandi club preferiscano tenersi tutti i giocatori a disposizione piuttosto che darli in prestito gratuito (vedi Nainggolan). Scelta comprensibile, anzi addirittura saggia, ma che depaupera il livello complessivo del torneo.
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Redazione LaViola.it