Rassegna Stampa

Gazzetta – Galloppa ci prova con il Mainz. Martinelli, Piccoli e le rotazioni: Viola d’Europa

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Mandragora e la tempesta viola: la Fiorentina riparte dalla Conference. Galloppa si gioca le sue carte

«Siamo nel mezzo di una tempesta». Così parlò Rolando Mandragora. Che va dritto al punto. E’ lui, il centrocampista che nella scorsa stagione trascinò la Fiorentina a suon di gol e assist, fresco di rinnovo fino al 2028, a scortare Daniele Galloppa alla prima uscita da allenatore della Fiorentina. Tutti insieme proveranno a uscire dalla tempesta. Già da stasera. «Voglio cercare di conquistare questi ragazzi in pochi giorni», dice il quarantenne romano. «Non voglio sembrare quello che è messo lì. Provo emozione ed è quella che mi fa sentire vivo, se non mi fermo è meglio». Così scrive La Gazzetta dello Sport.

ROTAZIONI. Poi Galloppa spiega le sue idee: «Inizialmente volevo stravolgere tutto. Ma non è giusto, metto in testa i ragazzi. Che mi sono sembrati responsabili. Ho visto disponibilità ed entusiasmo. Quando sono arrivato stavano chiusi in spogliatoio a parlarsi tra loro. Ora non si può sbagliare l’atteggiamento. Vorrei ragazzi che difendono da piccoli e giocano da grandi». Lo spogliatoio era scosso. Anche se Mandragora ribadisce che «con Pioli il rapporto umano è stato buono». Le parti non sono riuscite a entrare in sintonia tattica. L’allenatore pretendeva di alzare il livello e questa pressione ha influito in negativo. Come i continui cambi e scossoni in ogni partita. Oggi Galloppa farà delle ovvie rotazioni, facendo partire Kean dalla panchina. Il bomber va preservato per la battaglia di Genova. Profondità e peso davanti dovrebbe assicurarli Piccoli. La vera novità è in porta: «Gioca Tommaso Martinelli», il 2006 di cui si dice da tempo benissimo. E che finora non aveva potuto avere chances. Il tecnico lo ha avuto in Primavera. E ha allenato pure Comuzzo e Fortini, promessi titolari, e Kouadio. Difesa a tre e centrocampo presumibilmente a cinque dove le combinazioni possibili non sono poche. Difficile rinunciare a Mandragora, così come a un altro palleggiatore, Nicolussi Caviglia o Fagioli se l’intento è quello di gestire meglio il pallone. Ndour in Europa ha fatto bene, la sua fisicità può servire. Ma anche Sohm spera. Davanti è ipotizzabile che Fazzini supporti e lanci Piccoli.

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