Le dichiarazioni dell’ex portiere e dirigente viola sulla sua carriera
L’ex portiere della Fiorentina, Giovanni Galli si è raccontato a La Gazzetta dello Sport: La promessa fatta a mio padre Mario di continuare gli studi all’Istituto tecnico. Avevo 14 anni, facevo Pisa-Firenze due volte a settimana più la domenica per la partita. Mi sono diplomato e insieme ho iniziato a giocare con i grandi: peccato che mio babbo non sia riuscito a vedermi esordire in A. Per volontà di? Carletto Mazzone. Era arrivato il grande Pietro Carmignani, ma lui scelse me: “Il portiere del futuro è Giovanni”. Quante coincidenze: mi fece entrare a novembre con la squadra penultima e dopo avermi provato in amichevole contro il Rimini di Sacchi. La mia ultima in viola fu con il Pisa, loro retrocessi e noi in Coppa Uefa a scapito del Milan. Tutto negli ultimi 90’: a quattordici anni ero arrivato a Firenze, 14 anni dopo giocai la mia ultima partita”.
81-82. “Sì, I’81-82: ci trovammo in lotta per caso, l’infortunio di Antognoni ci compattò, eravamo granitici. All’ultima giornata perdemmo a Cagliari e si videro i nostri limiti. Ci annullarono un gol buono e alla Juve non dettero un rigore contro. Per noi era rivalità sportiva. I veleni e i riferimenti al potere sono venuti dopo, da lì. Ma la miglior stagione viola fu l’ultima, con Agroppi allenatore. Un burbero dal cuore d’oro”.
DOPO IL RITIRO. “Mai pensato di allenare? Mai. Mi piaceva scegliere giocatori. Alla Fiorentina la scoperta che mi dette più soddisfazioni: Ujfalusi. Al Verona nel 2007 mi chiamò il conte Arvedi. Dalla A erano retrocessi in picchiata in C. Arrivo a dicembre, porto Sarri allenatore. Dopo cinque partite certi cattivi consiglieri lo convinsero a cacciarlo. lo lo avevo scelto e me ne andai con lui. Nonostante un contratto di tre anni”.
POLITICA. “Un interesse che nasce nel 2001, insieme alla Fondazione Galli, dedicata al mio Niccolò. Inizio a vivere realtà quotidiane difficili, mi avvicino al terzo settore. Mi chiamarono pochi anni dopo per candidarmi consigliere comunale, poi addirittura sindaco di Firenze per il Pdl. Arrivai a sfidare Renzi testa a testa. Più di tutto mi ha reso orgoglioso il riconoscimento alla persona. Venivo da un’altra realtà ma la mia storia, come mi ero comportato da giocatore e dopo, erano state considerate. Oggi come consigliere regionale devo avere una visione ampia del territorio. Mi occupo di Rsa, disabilità, infrastrutture. Sono l’unico della Lega all’interno della commissione sanità, è l’urgenza che sento più addosso. Un diritto di tutti i cittadini, deve funzionare”.
NICCO. “Due cose bellissime entro maggio: la consegna di una nuova ambulanza per la Misericordia di Firenze Campo di Marte e un campo da calcetto in sintetico, perfetto, all’interno dei giardini dietro lo stadio dedicati a Niccolò. Chi non si può permettere la scuola calcio lì potrà divertirsi comunque. Un giardino inclusivo, la cui caratteristica principale resta quella di essere accessibile ai disabili”.
Di
Redazione LaViola.it