Rassegna Stampa
Gazzetta – Commisso, dal 2019 mezzo miliardo nella Fiorentina. L’ultima estate spesi 90 milioni
La rosea fa una ricostruzione degli investimenti operati dal presidente italo-americano dal giorno del suo arrivo a Firenze
Il più rammaricato nel vedere la Fiorentina naufragare nei bassifondi della classifica è Rocco Commisso. Non si immaginava una deriva così fragorosa. Non dopo aver investito massicciamente in estate affidando a Stefano Pioli un progetto triennale che mirava addirittura all’approdo in Champions League. L’imprenditore italo-americano, per la verità, ha sempre tenuto aperto il portafogli, sin dal giugno 2019, quando rilevò il club viola dalla famiglia Della Valle. Tant’è che, in questa stagione, l’investimento ha superato il mezzo miliardo di euro. Così La Gazzetta dello Sport.
ALLE ORIGINI. Cominciamo dal principio. Commisso è un self-made man che ha fatto fortuna negli Usa con l’azienda leader della tv via cavo Mediacom, accumulando un patrimonio stimato attualmente da Forbes in 5,6 miliardi di dollari. Negli States possiede già i New York Cosmos quando decide di sbarcare nel calcio italiano per riannodare i fili con il passato, viste le sue origini calabresi. Bussa alla porta della famiglia Della Valle e acquista la Fiorentina, sborsando 143 milioni di euro (la valutazione finale del deal sarà di 170 milioni, con i costi di chiusura che però entreranno nelle casse societarie). Il club viola non è un investimento con l’ossessione del rendimento, ma un qualcosa di più simile a un trophy asset. L’ambizione è quella di rendere competitiva la squadra e solida la società, senza badare a spese.
IL CENTRO SPORTIVO. E quando naufraga il progetto dello stadio di proprietà, Commisso si dedica al Viola Park. Il gioiello immobiliare costa, in tutto, 122 milioni. Viene finanziato dal patron attraverso gli apporti di capitale eseguiti a gettito continuo nella Fiorentina. Al 30 giugno 2025 i versamenti di equity ammontano a 186. Tolti i 122 per la cittadella, il resto serve per coprire i fabbisogni della società che, in tal modo, non ha debiti con le banche.
BILANCI. Nell’era Commisso il risultato netto aggregato è negativo per 53 milioni. Tutti i bilanci hanno chiuso in rosso, tranne nel 2021-22: utile di 47 milioni grazie alle ricche cessioni di Vlahovic e Chiesa alla Juventus (plusvalenze rispettivamente per 68 e 39 milioni). Anche l’ultima stagione ha registrato una perdita: -23 milioni. E i deficit sarebbero stati molto più elevati se la proprietà non avesse foraggiato il conto economico con la sponsorizzazione di famiglia. Dal 2019, sulle maglie viola campeggia la scritta Mediacom, cioè l’azienda di Commisso che versa corrispettivi notevolmente superiori al benchmark di mercato: il totale è di 175 milioni, compresa l’attuale stagione. Proprio il rinnovo del contratto annuale da 25 ha portato l’investimento del patron a quota 504 milioni: se escludiamo i 143 versati ai Della Valle, 361 milioni sono finiti nella Fiorentina, tra Viola Park e gestione corrente. E non è finita qui, perché in questo esercizio verranno conferiti 5 milioni, come da comunicazione dello scorso giugno, e probabilmente altro ancora.
MERCATO RICCO. Anche perché nella campagna acquisti estiva sono stati investiti oltre 90 milioni: 25 per Piccoli, 15 per Sohm, 15 per Gudmundsson, 13,5 per Fagioli, 9 per Fazzini, 7 per Gosens. Dzeko è arrivato a parametro zero, ma con un ingaggio da 1,8 milioni netti. Stefano Pioli ha firmato un triennale da 3 milioni netti a stagione. Il monte-stipendi, l’ottavo della Serie A dopo Inter, Juventus, Milan, Roma, Napoli, Lazio e Atalanta, salirà ancora, dagli 83 milioni (per i soli tesserati) del 2024-25. Nella relazione di bilancio gli amministratori hanno scritto che gli investimenti sono stati realizzati con l’obiettivo di andare avanti il più possibile in Conference League e in Coppa Italia e di migliorare il sesto posto in Serie A della scorsa stagione. La classifica, per ora, dice tutto il contrario.
