Rassegna Stampa
Gazzetta – Chiamata Commisso-Pioli. Da Dzeko a Fortini: segnali per il tecnico
Il presidente viola si è congratulato dagli Stati Uniti, un confronto finalmente dopo una vittoria
Gli applausi più importanti arrivano dall’America. L’America è lontana dall’altra parte della luna, ma il presidente Rocco Commisso è sempre vicinissimo alla sua Fiorentina che stavolta, dopo essere andata in vantaggio, non ha ceduto. Ieri il numero uno viola ha chiamato subito dopo la vittoria di Vienna il direttore generale Alessandro Ferrari e c’è stata una conference call a tre che ha coinvolto anche il tecnico Stefano Pioli, finalmente disteso e rilassato. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
RISPOSTA. La squadra ieri, giocando 94 minuti sotto il diluvio è sembrata unita, compatta, decisa a prendersi la vittoria in Conference. Lo ha ammesso anche l’allenatore. Che poi ha risposto al presidente: «Era molto contento, felice, speriamo di vederlo presto e di dargli altre soddisfazioni. Quando lo sento mi rendo sempre conto di una grande vicinanza».
TRE PUNTI. Per Pioli era importante uscire dall’Allianz Stadion di Vienna con i tre punti che in Conference sono fondamentali come in campionato: «Una vittoria che fa tanto bene per la classifica nel girone, sicuramente aiuta. Ma solo se siamo consapevoli del tipo di partita che abbiamo giocato. La squadra è stata aggressiva, ha pressato bene, ha avuto l’atteggiamento giusto. Ho avuto delle buone risposte. Ma ora dobbiamo ributtarci sul campionato, uscire da questa classifica e saper soffrire quando c’è da soffrire. Da questi momenti si viene fuori dando qualcosina in più. Invece col Milan abbiamo fatto tutti il compitino».
ALTERNATIVE. Ieri le alternative lo hanno messo in difficoltà. «È vero». E ora gente come Viti o Fortini, che ha avuto l’approccio e il carattere giusto, facendo ottime cose, rischia di mettere in difficoltà i titolarissimi. Ma può metterli anche l’esperto trentanovenne attaccante Edin Dzeko che è partito a razzo ed è andato in gol dimostrando di essere come sempre letale in area. Il problema è la gestione di un trentanovenne che, però, ha retto per 75 minuti sotto il diluvio. «Si allena con grande professionalità, va forte, dà tutto. Ha fatto molto bene, è stato incisivo e decisivo. Ha tenuto palla. Lui deve sempre farsi trovare pronto. Poi le gerarchie possono cambiare. È più facile allenare i campioni che quelli che pensano di essere campioni». Vero. Ma soprattutto Pioli ha bisogno di tutti: campioni e gregari. Ieri la risposta l’ha avuta. Da tutti. Può essere la svolta buona? A domenica…
