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Gattuso e la Fiorentina che verrà: rivoluzione in difesa e sugli esterni, Vlahovic e il centrocampo punti fermi

Gattuso Napoli

Per i nuovi acquisti è ancora presto, ma vista la storia professionale di Gattuso possiamo farci un’idea chiara di cambiamenti drastici e punti fermi all’interno della rosa

L’arrivo di Gennaro Gattuso alla Fiorentina ha soddisfatto gran parte di tifosi e stampa locale. Il migliore tra quelli che si potevano prendere, hanno detto in tanti. Opinione più che condivisibile. La costruzione della nuova Fiorentina parte subito con il piede giusto, sia come profilo che come tempistiche. Da non sottovalutare, infatti, la celerità con la quale i viola hanno bruciato la concorrenza e si sono assicurati la nuova guida tecnica. Ancora non è chiaro quale sarà il quadro completo societario –Pradè resta affiancato da un altro dirigente sportivo?–, ma da adesso, grazie alle indicazioni di Gattuso, si può concretamente iniziare a mettere in piedi la Fiorentina del futuro. Qualche idea, vista la storia sportiva da allenatore dell’ex Milan e Napoli, ce la possiamo fare.

DIFESA A QUATTRO, IL MOMENTO GIUSTO. In primis, il pressoché certo passaggio alla difesa a quattro. Non c’è forse un momento migliore per passare ai quattro difensori dopo tante stagioni passate a tre. Questo perché, ormai è il segreto di Pulcinella, al 90% la nuova Fiorentina non avrà tra le sue fila Milenkovic e Pezzella. Ovvero, due difensori che hanno spesso dimostrato di rendere meglio in una retroguardia a tre. Montella prima, Iachini poi, infine Prandelli. Chi più chi meno, tutti hanno provato a cambiare qualcosa nei meccanismi difensivi (soprattutto Vincenzo e Cesare), tornando poi repentinamente alla classica difesa con tre centrali bloccati, che meglio si adattava alle caratteristiche dei difensori in rosa e, in generale, garantiva più sicurezze all’intera fase difensiva della squadra.

Con l’addio di quelle che, sebbene entrambi si lascino alle spalle una stagione insufficiente, sono state due colonne della retroguardia viola, Gattuso ha l’occasione di voltare pagina e ridisegnare la difesa. Il reparto subirà un vero e proprio stravolgimento: nessuno, a parte Martinez Quarta e forse Venuti e Igor, è certo di rimanere. Caceres (in scadenza) resta in dubbio, così come ancor più in bilico è la posizione di Biraghi. Potrebbero arrivare almeno tre nuovi giocatori, per una difesa che potrebbe essere completamente rivoluzionata nei titolari eccezion fatta per Quarta (e magari il ritorno di Lirola).

PORTA NON BLINDATA. Anche in porta non è scontata la permanenza di Dragowski. Sia perché il portiere polacco ha un contratto in scadenza nel 2023, sia perché Gattuso ha dimostrato di preferire un numero uno con i piedi buoni per la costruzione dal basso (a Napoli spesso Meret è finito in panchina in favore di Ospina per questa ragione), fondamentale in cui Dragowski non eccelle.

MEDIANA E CENTRAVANTI PUNTI FERMI. Il centrocampo sarà il reparto meno toccato dalla rivoluzione. Bonaventura era un fedelissimo di Gattuso ai tempi del Milan e resterà ancora con un ruolo centrale. Certi della permanenza anche Amrabat (Gattuso lo voleva al Napoli l’anno scorso) e Castrovilli. Più in dubbio Pulgar: bisognerà conoscere le idee del nuovo mister e il sistema di gioco (4-3-3 o 4-2-3-1) per farsi un’idea. Anche del profilo di calciatore che potrebbe arrivare in questo reparto. In attacco Vlahovic sarà ovviamente confermato: pare impossibile che Gattuso abbia accettato la Fiorentina senza aver ricevuto garanzie sulla permanenza del talento più brillante in rosa. Forti incognite per Kokorin e soprattutto Kouame, inutile dilungarci troppo sul perché.

RIVOLUZIONE SUGLI ESTERNI. Indubbiamente, insieme alla difesa, il reparto che avrà bisogno di maggiori stravolgimenti è quello degli esterni offensivi. Praticamente inesistenti fino ad oggi, visto che si adottava il 3-5-2 che era più un 5-3-2, sul mercato occorrerà investire soprattutto in quelle due zone di campo.

Da decidere la posizione di Ribery e Callejon, entrambi in dubbio. Tanto del loro futuro passa dalle idee del nuovo mister e dai suoi colloqui con questi due giocatori. Il francese dovrebbe accettare un ruolo in campo meno preponderante. Lo spagnolo, dopo una pessima stagione, potrebbe rilanciarsi con un modulo che prevede finalmente il suo ruolo. Tuttavia, non potrà pretendere la titolarità fissa che aveva pochi anni fa a Napoli (e che perse in parte proprio con Gattuso l’anno scorso). Insomma, non potranno essere loro i titolari inamovibili di una squadra ambiziosa che punta al rilancio. Ovviamente non potrà esserlo neanche Sottil in caso di mancato riscatto da parte del Cagliari, ma se il classe 1999 farà parte o meno della rosa della Fiorentina 2021-22 lo deciderà Gattuso dopo averlo visionato a Moena.

A prescindere da tutto, chiudiamo con una banalità. Gattuso non è l’uomo dei miracoli. Il suo arrivo garantisce che la Fiorentina si impegni a seguire le sue direttive e a mettere in piedi una squadra competitiva, che punti a lottare per le posizioni europee. Il punto di partenza è ottimo: i viola possono iniziare a costruire la nuova Fiorentina con una chiara idea di gioco in testa. Ora però bisogna passare dalle idee ai fatti, e regalare al neo allenatore gigliato un roster di tutto rispetto. Questo non è affatto scontato.

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