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A volte capita di andare lunghi. Forse è andato lungo anche lo stesso Mario Cognigni nel post gara di San Siro dando a Mazzoleni di tifoso interista. Gian Piero Gasperini, forse, è andato ancor più lungo. Dare a Chiesa del simulatore, usare espressioni come ‘deve essere fermato, la deve pagare’, sono state semplicemente fuori luogo. Pensassero a fare la battaglia, tutti, la Fiorentina stessa, per un corretto uso del Var. Perché ieri è toccato all’Atalanta, martedì era toccato alla Fiorentina. E se questa tecnologia non verrà usata in maniera corretta domani toccherà ad altri. E sarebbe un peccato perché adesso, rispetto al passato, la possibilità di evitare situazioni del genere c’è.
E’ andato lungo, lunghissimo, Gian Piero Gasperini, dicevamo. Già perché forse il tecnico atalantino, dimentica quanto accaduto un anno fa. Sempre tra Fiorentina e Atalanta, quando nonostante il Var anche allora fosse già stato istituito, a Gil Dias e Astori venivano negati due rigori netti e solari.
Questo il fallo su Gil Dias:
Ma allora, Gasperini, non usò proprio gli stessi toni usati dopo la gara di ieri. (LEGGI QUI)
Forse Gian Piero Gasperini non leggerà LaViola.it, o non leggerà i commenti sui vari social di tanti tifosi della Fiorentina a cui vincere così non è che sia proprio piaciuto. Perché in fondo, a Firenze, la cultura sportiva c’è. E perché negli anni a questi colori non hanno mai regalato niente. Anzi. Senza stare a fare l’excursus storico dei torti clamorosi dal terzo scudetto al ‘rigore per il Milan’, perché non ce n’è bisogno in questa sede. Di una cosa, invece, c’è grande bisogno. Che la società attacchi quando c’è da attaccare, e si difenda quando c’è da difendersi. Sùbito, e con forza, come è accaduto in questi ultimi giorni. Questa è una piacevole novità. Ed in fondo è ciò che chiedeva Firenze. Che di soprusi, nel mondo del pallone, ne ha subiti anche troppi. Ma con stile. A differenza di altri.
 
												
																					
 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
														 
														 
														
Di
Gianluca Bigiotti