Negli ultimi anni la rivalità si è certamente acuita. Ogni partita si è lasciata dietro delle polemiche
C’è Fiorentina-Atalanta domani sera. Sfida che per i viola – come del resto per i nerazzurri – è diventata una sorta di appuntamento con fibrillazioni e tensioni. E, sia chiaro, non solo quelle sul campo. Dove il confronto fra le due squadre può garantire spettacolo. Fiorentina in netta, nettissima, crescita e Atalanta costruita su ottime individualità. Questo, di fatto, quanto ci aspetta domani nella notte del «Franchi». Poi, come detto, c’è il resto. Scrive La Nazione.
Sarà l’ennesimo ritorno del ’nemico’ Gasperini nella ’nemica’ Firenze
Ci saranno i ricorsi e le ansie di situazioni che hanno fatto arrabbiare tifosi e proprietà viola. Ci saranno i riflessi su una tentazione di mercato che è evaporata dopo qualche settimana di certezze piovute in città direttamente da Bergamo. Già, Gasp. Alzi la mano chi ha dimenticato la maxi-bufera che l’allenatore accese accusando Federico Chiesa di essere prima un cascatore alla ricerca di rigori e poi un campione. Accuse, quelle di Gasperini che non si limitarono a un’opinione negativo-sconcertante nei confronti del giocatore. Ma coinvolsero anche la società e lo staff viola. Che secondo Gasp non erano bravi a far maturare e correggere il talento di Chiesa.
Si va a Bergamo. E qui, la Fiorentina ricorda bene come i normali sfottò per una rivalità calcistica, sono sfociati in un paio di occasioni (contro Vlahovic e poi contro Milenkovic) e cori e contestazioni a sfondo razzista. E poi… poi le offese, e siamo alla storia attuale, che la curva nerazzurra ha rivolto direttamente a Commisso. Tirando in ballo le sue origini dell’Italia del sud. Fiorentina-Atalanta, insomma, riaccende riflettori scomodi. Come scomode furono le voci che volevano Italiano erede designato alla panchina nerazzurra davanti a uno strappo (poi non avventuto) fra l’Atalanta e Gasp.

Di
Redazione LaViola.it