Il tecnico dell’Atalanta ha raccontato il retroscena che ha portato la Dea a puntare su Zaniolo, obiettivo di mercato anche della Fiorentina
Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta, ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine del Corriere dello Sport. Questo un estratto delle sue dichiarazioni: «Come ho già chiarito, sono stronzo con gli stronzi e buono con i buoni. Ecco, non sopporto i soprusi, le ingiustizie. Sono poco diplomatico».
Se ne sono accorti gli arbitri.
«Dopo tutto quello che ho dovuto mandare giù… Le cose però sono migliorate, mi sono vaccinato. Da un certo punto di vista anche loro hanno imparato a conoscermi, si rapportano in modo diverso. Qualche anno fa ci sono state troppe cose, comunque devo ammettere che il loro è diventato un mestiere impossibile, colpa del regolamento che troppo spesso non è chiaro».
Volutamente?
«Questo non lo so, ma sui contatti e i falli di mano non si capisce più nulla. Troppe interpretazioni dissimili e notevoli diversità tra il campo nazionale e quello internazionale. In serie A e nelle coppe si giocano due differenti sport. Prendi l’Europeo, il Var è intervenuto pochissime volte, mentre da noi arbitra spesso. Le decisioni del Var vanno disciplinate una volta per tutte. Aspetta, un’altra cosa che mi fa andare fuori di testa è la simulazione».
Chiesa e Immobile lo ricordano bene.
«La simulazione eclatante, il giocatore che si tuffa senza essere stato nemmeno toccato mi fa incazzare di brutto. Questo è barare, il simulatore bara. Le mie non furono proteste contro la persona».
Hai preso Zaniolo perché vuoi vincere anche questa scommessa?
«È stato lui a scommettere su di noi. Mi piace come profilo. Vuoi sapere com’è andata? Un giorno telefona Borriello e mi fa: “Mister, ho un giocatore che vuole venire da lei, uno forte, una bestia”. E io: Marco, chi è? “Zaniolo”. Bravo, mi piace. Ne ho parlato con D’Amico, poi con Percassi, questo ragazzo mi interessa, ed è arrivato».
Di
Redazione LaViola.it