Il tecnico della Fiorentina alla vigilia attacca i rivali e risponde a tono sulle polemiche relative al Var.
Dalle caviglie martoriate di Chiesa agli attacchi di Gasperini, dalle lamentele dell’Inter alla disparità di trattamento rispetto all’Atalanta. Chi pensava ad una vigilia soft deve subito ricredersi. Allacciatevi le cinture: Pioli non parla, ruggisce. Non incassa, contrattacca. Lo fa col suo proverbiale aplomb, non una battuta oltre le righe. Ma aspettando quella che ad ora è la sfida più importante per la sua squadra e per lui da quando l’allena – la semifinale d’andata di Coppa Italia – toni e modi sono decisi: fin qui ha visto e sentito troppo. E quando il vaso è colmo… Così scrive Tuttosport.
GIU’ LE MANI. La prima difesa è per Chiesa che pure stasera avrà la fascia di Astori al braccio nella gara n.100 in maglia viola, il tutto al cospetto di un tecnico che a settembre gli dette del “simulatore seriale”. «Se ciò lo motiverà ancor più? Ormai Federico ha svoltato – taglia corto Pioli – E’ un giocatore che sta facendo grandi cose, è sempre carico, determinato». Insomma, giù le mani da qualsiasi illazione. «Avrei voluto mostrarvi le sue caviglie e ii suoi stinchi domenica dopo l’Inter: in campionato con l’Atalanta sbagliai nel dopo gara a non evidenziare subito che Federico non aveva simulato ma era inciampato e non era colpa sua se l’arbitro ci concesse poi il rigore. Ma sbagliò pure Gasperini a intervenire su un nostro giocatore invece di pensare ai suoi».
SFIDA PARI. E qui parte la sfida al collega e alla sua squadra. «L’Atalanta merita grande considerazione, gioca bene e segna tanto, Gomez, Ilicic e Zapata sono un pericolo costante. Ma se noi dovremo stare molto attenti anche loro dovranno esserlo: vogliamo arrivare in finale. Atalanta come la Fiorentina passata? I viola hanno giocato pure in Champions… Certo è una bella realtà ma noi siamo la Fiorentina e dobbiamo puntare in alto». Semmai Pioli avrebbe preferito affrontare un’Atalanta meno…riposata: «Sarebbe stato più giusto giocare entrambe lo stesso giorno, questa disparità non mi piace, però confido nelle motivazioni che avranno i miei ragazzi e insieme ai nostri formidabili tifosi ci aiuteranno a recuperare le energie e ad essere pronti per questa difficile sfida».
ARBITRI E VAR. Sfida che sarà diretta dall’arbitro Doveri, lo stesso designato al Var nella contestata gara di settembre. «Temo possibili condizionamenti? Così fosse significherebbe screditare la serietà e la professionalità della classe arbitrale – argomenta Pioli -. Doveri non si farà condizionare, farà meglio che potrà. Piuttosto penso che del Var si sia parlato in questi giorni a caso». Riferimento è alle polemiche sul 3-3 con l’Inter. «La tecnologia è stata criticata solo in un’unica direzione ma se non ci fosse stata l’Inter non avrebbe beneficiato del rigore di Edimilson e a noi non sarebbe stato annullato il gol di Biraghi e la gara sarebbe finita 2-2». Poi la stoccata finale: «Se ripenso alla trasferta di San Siro e a quel rigore di polpastrello qualcuno potrebbe offendersi – ironizza -. Eppure anche allora intervenne il Var e l’Inter si prese due punti in più. E a chi sostiene che la mia Fiorentina sia “aiutata” sbandiero i tanti episodi sfavorevoli subiti, come il rigore con la Juve e non solo… Non bisogna mettere in discussione il Var, è un aiuto che tutti abbiamo voluto, senza ci sarebbero più errori e se qualcuno resta va accettato».

Di
Redazione LaViola.it