L’Europa non è un sogno ma un obiettivo, scrive La Gazzetta dello Sport. Oltre 15 mila abbonamenti.
Una maglia, un numero. Per Firenze il 10 è il simbolo dei fuoriclasse. L’hanno portato Montuori e De Sisti, in occasione dei due scudetti vinti e ha accompagnato il percorso viola di Rui Costa, Mutu e, naturalmente, Antognoni. Che, nel giorno della presentazione, lo «affida» a Marko Pjaca. La faccia di una Fiorentina che torna a pensare in maniera ambiziosa. «E’ il numero giusto – osserva Giancarlo Antognoni- per un giocatore che farà divertire i nostri tifosi. Con dribbling, invenzioni e gol». Il croato sorride.
Il suo acquisto ha acceso l’entusiasmo di una città che ha già sottoscritto più di quindicimila abbonamenti. Il tridente Pjaca-Simeone-Chiesa piace. Proietta la squadra di Pioli a un livello superiore. L’Europa non è un sogno ma un obiettivo. «Voglio aiutare questo gruppo a vincere qualcosa ed essere all’altezza dei numeri 10 della Fiorentina» dice Pjaca, con un filo di voce. La società viola lo ha acquistato in prestito. La Juve è ancora padrona del futuro di Marko. Ma l’attaccante vuole andare oltre le clausole contrattuali. «Con la Juve ho vinto uno scudetto e una Coppa Italia e ho capito che nel calcio italiano la tattica è importante. Mandzukic è stato un amico prezioso. E mi sarebbe piaciuto allenarmi con Cristiano Ronaldo ma devo pensare alla carriera, non a CR7. Se esulterò in caso di gol ai bianconeri? Fatemi scaraventare un pallone in rete con la Juve poi deciderò sul momento». Il procuratore ha già anticipato che Marko festeggerà. Vedremo.
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Redazione LaViola.it