Ha lavorato con Pallotta (e Spalletti) alla Roma, Commisso lo voleva al Milan: il profilo di Gandini, che verrebbe volentieri a Firenze con un ruolo di primo piano.
L’America nel destino e un curriculum di primissimo piano. Rocco Commisso aveva già pensato a Umberto Gandini, non più tardi di un anno fa quando tentò di acquistare il Milan. Prima che il fondo Elliott rilevasse la proprietà del club rossonero, subentrando a Yonghong Li, fu proprio il magnate statunitense a farsi sotto e per il suo arrivo in Italia aveva pensato al manager originario di Varese, professionalmente cresciuto proprio a Milano. Così scrive il Corriere Fiorentino.
PROFILO. Gandini comincia acquistando diritti tv sportivi per Rti Mediaset, un ambito che lo aiuta a imporsi anche nel mondo del calcio diventando col tempo direttore responsabile delle attività della squadra rossonera. Col tempo le sue mansioni si allargano, collabora con la Uefa e la Fifa e dal 2008 diventa anche Vicedirettore dell’Associazione dei Club Europei (Eca), organismo il cui scopo è quello di proteggere e promuovere il calcio dei club europei. Una crescita esponenziale, in Italia e in Europa, culminata con l’incarico di direttore esecutivo dell’area sportiva del Milan nel 2015.
ROMA. È in questa veste che un’altra proprietà americana, quella giallorossa presieduta da James Pallotta, gli mette gli occhi addosso, inserendolo in società l’anno successivo come amministratore delegato. Quell’estate, ad allenare la Roma, arriverà Luciano Spalletti, un indizio da tenere di conto anche se Gandini dovesse realmente arrivare alla Fiorentina. Un discorso comunque teorico, visto che se Gandini è il profilo più considerato da Commisso per ristrutturare la società, i contatti e le trattative sono tuttora in corso, e lo stesso manager verrebbe volentieri a Firenze a patto di un ruolo di primo piano.
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Redazione LaViola.it