Game over, in tutti i sensi. Scivola definitivamente dalle mani il senso della vita alla Fiorentina, che va sul 2-0 e poi viene travolta dal Borussia, cedendo di schianto insieme al proprio allenatore: incapaci entrambi di sostenere l’ambizione di un modulo offensivo smontato dal Borussia che evidentemente mai _ nemmeno quando era sotto di due gol _ pensava di essere inferiore ai viola. «Spendere, bisogna spendere per vincere»: finisce nella rabbia la serata viola e ci sono fischi anche per Sousa dopo il quarto gol del Borussia, quando ancora una volta l’allenatore sceglie di sostituire Bernardeschi con Ilicic. «Andate a lavorare», ulula la Fiesole ai giocatori viola e nello slogan c’è una frustrazione che dovrà essere sicuramente suddivisa con altre componenti della società.
Game over e stagione senza molte altre prospettive, se non quella molto complicata di recuperare in campionato i 7 punti che separano i viola dal sesto posto. Delusione dopo una notte che ha certificato la superiorità della squadra tedesca, sconfitta all’andata dalla stratosferica punizione di Bernardeschi ma più forte per quando riguarda il numero delle occasioni create. Sousa ha ripresentato una squadra sbilanciata contro un avversario forte fisicamente e attrezzato per attaccare: nessun calcolo, ancora una volta, in una partita in cui sarebbe stato meglio essere molto più cinici. Fra le scelte di Sousa che faranno discutere, anche l’esclusione di Saponara, in tribuna.
I primi dieci minuti sono un mezzo festival della paura per la Fiorentina, che non viene presa a pallonate solo per l’imprecisione quasi comica del Borussia al momento del tiro. Quanto spreco tedesco, come all’andata: c’è anche il palo colpito da Vestergaard prima del momento in cui la partita comincia a cambiare verso, fiorendo con il colore viola per il contropiede di Bernardeschi che offre a Kalinic l’assist per l’1-0. E poi il regalone del Borussia, con Vestergaard che improvvisamente scivola _ ai limiti dello svenimento _ lasciando la palla sul dischetto a Borja, che da lì inchioda Sommer con il sinistro. Due a zero al 29’, che l’avrebbe mai detto. E il Borussia? Ancora generoso e impreciso. Il rigore al 44’ per il fallo di Maxi Olivera di Hermann riapre però la partita, segna Stindl e proprio lui all’inizio della ripresa _ quando la Fiorentina viene travolta da un tornado, perché Sousa proprio non cambia l’impostazione della squadra _ segna le due reti che portano il Borussia in vantaggio: prima Stindl sfrutta una ribattuta di Tatarusanu, poi calcia al volo un assis su punizione. Fiorentina in barca, Cristensen di testa sovrasta Gonzalo e segna il 4-2 (59’). Sousa sostituisce Bernardeschi con Ilicic e Badelj con Babacar: fischi dalla curva. E amore definitivamente tramontato.
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Redazione LaViola.it