Belotti è ancora fermo ad un solo centro in maglia viola. Con il Genoa un bel gol annullato: domani serve il suo contributo
Il Gallo non canta e non a caso, la Fiorentina, fatica a svegliarsi. Sono passati 939’ infatti da quando, alla prima da titolare, Andrea Belotti schiantò in porta quel pallone e corse sotto la Fiesole a cresta alta. Un gol da centravanti vero, quello segnato al Frosinone, di quelli che tanto erano mancati: mezze palle sporche trasformate in oro, buone soprattutto per sbloccare quelle partite che altrimenti rischiano di diventare un tormento. Peccato che quello sia rimasto il primo e fino a oggi unico sigillo in maglia viola del centravanti ex Roma e non a caso, in questo inizio di 2024, son tornati di moda quei problemi che negli ultimi due anni e mezzo hanno tormentato Vincenzo Italiano: la difficoltà nel trovare la porta, gli avversari che si chiudono e i match che inevitabilmente si complicano. Così scrive il Corriere Fiorentino.
LA SPINTA DI ITALIANO. Eppure, tanto per tornare a Belotti, sarebbe ingeneroso oltre che sbagliato non riconoscere quanto il suo arrivo abbia comunque fatto bene alla squadra e non a caso, nonostante il lunghissimo digiuno, ogni sua uscita dal campo viene accompagnata dagli applausi del Franchi. È successo anche l’altra sera, quando dopo poco meno di un’ora di gioco il mister lo ha richiamato in panchina. «L’ho tolto perché, ve lo dico subito, giovedì Belotti gioca e deve segnare e farci vincere la partita. L’ho detto anche a lui, se lo merita per quello che sta facendo ed è arrivato il momento che faccia gioire se stesso, i suoi compagni e tutta la città». Parole forti, che per il tecnico della Fiorentina rappresentano un caso più unico che raro. Del resto, Italiano sa bene che il sogno di arrivare ancora una volta a giocarsi la vittoria di un trofeo non può che passare dal Gallo e, ovviamente, da Nico Gonzalez. Sono loro, per talento, forza e personalità, insieme a Bonaventura, a doversi caricare la squadra sulle spalle.
STIMA E FIDUCIA, ORA SERVONO I GOL. In queste settimane l’allenatore se lo è coccolato con particolare attenzione, Belotti. L’ha fatto parlandoci spesso, confermandogli stima, fiducia e cercando di non fargli pesare troppo il digiuno da gol. E se è vero che il tecnico non gli chiederà mai di smettere di giocare con e per gli altri, adesso però da lui si aspetta prima di tutto quello: il gol. Il digiuno confermato alla Fiorentina ha forse definitivamente spezzato il sogno di convincere il ct azzurro Luciano Spalletti a portarlo all’Europeo quest’estate. Per l’altro, regalare un trofeo a Firenze, è ancora in tempo.
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Redazione LaViola.it