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Galliani: “Meglio riprendere la stagione ad agosto. Calcio rischia 700 milioni di danni”

Galliani

L’ex amministratore delegato del Milan ha parlato della situazione in Serie A

Adriano Galliani ha parlato al Corriere della Sera di questi giorni caotici in Serie A e nel mondo del calcio: “Sarebbe stato meglio assecondare le osservazioni della Fifa e consentire ai singoli campionati di poter concludere i tornei con le squadre sì al lavoro, ma da agosto e in campo da settembre. Adesso il virus c’è, è in giro, lo sappiamo. Diverso invece un periodo in cui, si spera, la curva del contagio si sarà abbassata. E poi la nuova stagione si sarebbe disputata nell’anno solare 2021, magari spostando gli Europei a novembre-dicembre per allinearsi ai Mondiali che si giocano negli stessi mesi dell’anno successivo“.

Il presidente federale Gravina insiste per concludere la stagione soprattutto per evitare una pioggia di contenziosi. Questa fase le ricorda l’estate del 2003, lei era presidente di Lega serie A e B, quando il ricorso del Catania provocò la B a 24 squadre?
Ma no, ora è molto peggio perché c’è pure l’aspetto sanitario da considerare. All’epoca ci fu sintonia totale con il governo quando Berlusconi era premier e Gianni Letta sottosegretario, con Petrucci numero 1 del Coni e Carraro alla guida della Figc. L’unione di intenti fu assoluta, arrivò un decreto a sistemare la questione. Ma quell’armonia che c’era allora, adesso non esiste. E poi ai tempi parlavano solo gli uomini di calcio, ora giustamente hanno un peso anche gli scienziati. Ma vedo che il problema non investe solo il pallone“.

Silvio Berlusconi di recente ha dichiarato che il calcio non è un’urgenza. Condivide?
Non c’è dubbio che in questo momento la priorità sia la salute ma altrettanto dobbiamo essere consapevoli di vivere in un sistema globale. Se i nostri tre principali competitor in Europa — Inghilterra, Spagna e Germania — riprendono l’attività, rischiamo di non essere più competitivi con loro. Il calcio italiano subirebbe danni da 700 milioni e si avvierebbe a una “decrescita felice”, mentre gli altri continuerebbero a incassare. Non capisco perché la Uefa voglia far correre alle singole Leghe il rischio di non poter finire i campionati, causando ai club perdite collettive per 5 miliardi“.

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