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Galli: “Rendiamo onore alla lettera di Prandelli. A Genova la Fiorentina può fare risultato pieno”
L’ex portiere gigliato: “Poche dichiarazioni su Prandelli dai calciatori? Può essere giusto, il momento è delicato. Ora basta parole, bisogna lavorare”
Giovanni Galli, ex portiere della Fiorentina, ha parlato così ai microfoni di Lady Radio: “Dimissioni Prandelli? Rendiamo onore all’uomo che si è messo a nudo con questa lettera. Una dichiarazione vera del suo stato d’animo. Dobbiamo fermarci lì: non sappiamo niente di più, non possiamo ascoltare le voci di questi ultimi giorni, anche perché se ne sono sentite di tutte. Prendiamo atto di quello che è successo: vogliamo credere che sia solo uno stato di salute che ha minato la tranquillità di un uomo e finisce qui. Dispiace: io a volte sono stato critico nei suoi confronti ma è il gioco delle parti. Purtroppo dobbiamo voltare pagina e aprire un capitolo nuovo. Si torna a 18-19 partite fa”.
“Iachini? Alla prima dichiarazione ha parlato di ‘squadra abbattuta’, non è un buon segno. Spero che queste due settimane possano servire a riaccendere entusiasmo, sia in chi è andato in nazionale sia in chi è rimasto. La Fiorentina però ha tutto per andare a caccia del risultato pieno. Sono convinto che a Genova questa squadra possa fare risultato, lo ero prima delle dimissioni di Prandelli e lo sono ancora oggi”.
“Squadra? Qualcosa è cambiato rispetto a quando se n’è andato. Al suo primo arrivo Iachini trovò una squadra con una difesa colabrodo, lui blindò subito la difesa con il sistema a tre e la squadra prese diversi gol in meno. Questo perché eravamo in una situazione di grande emergenza. Oggi l’emergenza non è passata, però la squadra ha sette punti dalla terzultima che non sono pochi. Non ho letto molte dichiarazioni dei giocatori su quello che è successo con Prandelli. Può anche essere giusto: una parola messa male in queste situazioni può fare grandi danni, si può avere il timore di essere fraintesi. Ora si lavora e basta, non si chiacchera più”.
“Programmazione futura? Quando hai alle spalle Cagliari e Torino la corsa non si ferma fino alla matematica salvezza. Magari qualche nominativo di giocatore funzionale è già finito nei taccuino della società. La cosa importante è una sola: dev’essere la società che decide che calcio vuol fare, prendendo un direttore e un allenatore che assecondi questo calcio e un gruppo giocatori che siano funzionali a questo calcio. Tutto parte dalla società”.